Una giornata all’insegna dei fiori e dei profumi, a Spello

Sono stata a Spello alcune settimane fa, dopo averne sentito parlare per anni. I miei amici umbri me l’avevano sempre descritta come un gioiellino, sapevo delle famose infiorate che qui richiamano masse di turisti (di cui molti stranieri) e finalmente a settembre ho potuto soddisfare la mia curiosità. Confermo che Spello è davvero incantevole. Dalla superstrada che taglia l’Umbria si vede questo paese arroccato su un colle che già fa pregustare le passeggiate in salita tra i suoi vicoletti stretti.

La semplice magia di questo paese è racchiusa nel centro storico circondato dalle mura, che dietro ogni angolo rivela splendidi balconi, vicoli davanzali fioriti: ogni anno un premio nazionale decreta il più bello e i partecipanti qui mi sembrano agguerritissimi!

Passeggiando tra i fiori sono arrivata in una piazzetta dove ho assaggiato per la prima volta un gelato ai fiori. Di solito opto banalmente per l’assodato binomio cioccolato e stracciatella, ma questa volta ho osato e sono felice di averlo fatto. Ho preso un gelato al gusto di rosa, molto profumato e incredibilmente buono.

Nella stessa piazza ho visitato il Museo delle Infiorate, che racconta in foto e video la famosa manifestazione della città. Questo evento tradizionale risale al 1800 e è nato quando, in vista della processione dei vescovi, i cittadini abbellivano le strade gettandovi petali di fiori; solo nel ’61 è stato inventato il concorso che premia le infiorate, e da allora attira ogni anno 80.000 visitatori. Oggi gli infioratori hanno creato un’associazione di 1200 membri e grazie alla loro maestria sono riusciti a produrre con i petali circa 95 tonalità di colori. Lavorano nella notte prima del Corpus Domini, e creano opere d’arte ricoprendo di petali la strada su cui, alle 11.30 della domenica, passerà la processione. Un lavoro intenso e effimero, che però cambia la città in un’esplosione di profumi e colori. Nel Museo, che è a ingresso gratuito, ci sono anche i bozzetti dei Maestri Infioratori, una mostra storica e una ricerca botanica.

Poco distante sono entrata in un negozio di artigianato chiamato la Bottega degli Intrecci. Fanno gioielli (economici!) in macramè e argento e abiti con tessuti molto particolari come la fibra di abete bianco o il bambù. La proprietaria mi ha raccontato la sua storia:

Fuori dalle mura ho visto invece il mosaico di una villa romana, emerso dagli scavi per un parcheggio e ora coperto da una – terribile – copertura sferica. I suoi marmi policromi si estendono per oltre 300 mq e sono conservati sorprendentemente bene. È visitabile dal martedì alla domenica in luglio, agosto e settembre, tra le 10.30 e le 12.30 e le 15 e le 17.

Scendendo ancora dal colle su cui è arroccata Spello, dietro la stazione si trova la nuova sede dell’Editoriale Campi, lo storico nome dietro al famoso Almanacco Barbanera. Ci sono visite guidate per gruppi interessati a scoprire questo pezzo di tradizione italiana; io l’ho fatta e sono rimasta rapita dai 2 ettari di orto biologico e giardino fiorito che circondano gli uffici editoriali.

Ho cenato nel centro storico, a La Cantina di Spello, un ristorante le cui sale hanno i soffitti a volte di pietra e sono illuminate da candele di cera d’api. Ho mangiato buone pietanze tipiche (tortino di funghi e patate su fonduta di formaggio e tartufo, frittata lazza al tartufo nero e gnocchetti al tartufo) in piatti di ceramica artigianale.

La sera dopo mi sono allontanata di pochi chilometri per cenare alla famosa Villa Roncalli, nella vicina Foligno. Famosa per la sua ristorazione di altissimo livello (si dice manchi poco alla stella Michelin), la cucina della Villa è curata dalla chef Maria Luisa Scolastra, che fa personalmente anche il pane.

Ho mangiato davvero molto bene e ho perso il conto delle portate che sono state servite, ma una cosa che non mi aspettavo era la lentezza: ho trascorso circa 3 ore a tavola. Per fortuna per questa cena lenta e rilassata ero in ottima compagnia. Se ci andate anche voi, assicuratevi di essere accompagnati dalle persone giuste!

2 commenti su “Una giornata all’insegna dei fiori e dei profumi, a Spello”

  1. Mi piacerebbe molto andarci, grazie per gli spunti. Il gelato alle rose dev’essere buonissimo (a volte preparo la panna cotta alle rose) e i gioielli artigianali sono originali, avendo una scarsa manualità ammiro moltissimo gli artisti -artigiani:).
    A presto!
    ps: ti ho votata a Hostelworld Awards, in bocca al lupo!

    • Grazie del voto, Anca! Spero capiti anche a te di passare una giornata tra macramè e rose a Spello. Non è un paese comodo da raggiungere coi mezzi, ma vale decisamente un viaggio

I commenti sono chiusi.