Terremoto in Emilia: come aiutare

Mi fa molto arrabbiare leggere in giro che nella bassa modenese non serve niente e le persone colpite dal terremoto in Emilia hanno già tutto.
Se è così, come abbiamo fatto io e altri amici molto generosi a svuotare 3 macchine, un furgone e un camioncino pieno di roba, in poche ore, ieri e l’altro ieri?

Due sere fa (5 giugno) a San Prospero, assieme alla mia amica Rebecca e ad altre amiche che vivono a Bologna, abbiamo portato prodotti alimentari, prodotti per l’igiene, vestiti e giochi; ieri (6 giugno), assieme a un gruppo di persone dalle zone di Mantova, Verona e Vicenza, abbiamo portato altre cose come queste e vestiti. A fine giornata, in entrambi i casi, si è tornati indietro con i veicoli vuoti; quindi voglio provare a spiegarvi la situazione che ho visto e quello che ho sentito, perché TUTTI (sì, va urlato) possiamo aiutare. Quindi, amici di Modena che su Facebook mi chiedete dove fanno la raccolta aiuti e se c’è ancora bisogno…grazie per avermi scritto. Continuate a leggere così capite tutti cosa possiamo fare.

In molti paesini (non in tutti) è arrivata la protezione civile, che ha creato dei campi tendati che, in molti casi, non sono sufficienti. Ne è l’esempio San Prospero, che ha chiesto altre tende per allargare il campo e sembra siano in arrivo.
Ma: se hai un animale domestico con te, non puoi alloggiare nel campo tendato. Per chi pensasse di portare ad esempio il cane al canile: i canili vicini sono crollati, danneggiati, inaccessibili o pericolanti. Voi ce lo lascereste il vostro animale lì?

E chi non alloggia nel campo tendato non ha le “comodità”(non è la parola adatta ma non so come definirle) del campo della protezione civile. Quindi sì, puoi comunque andare a fare la fila per un pasto nella giornata, ma spesso arrivi quando i pasti a disposizione (a San Prospero sono 450, mi ha detto un’abitante; il paese ha circa 5000 abitanti) sono terminati, quindi la fila è stata una perdita di tempo, e torni nella tua tenda/roulotte/zona di parco occupata. E dopo due volte che ti capita così, non ci vai più a fare la fila, e continui semplicemente a arrangiarti.
Questo è quello che mi hanno detto la mia bidella delle elementari, il mio compagno delle medie, l’amica di mia nonna, eccetera. Tutti i miei compaesani che, per mille motivi diversi, non vogliono o non possono andare a dormire in un campo tendato recintato lontano da casa; preferiscono riunirsi in gruppi di tende e roulotte nel parco, a gruppi di (ex?) condomini, davanti a quello che rimane della loro casa.

Questa gente, per ora, magari ha anche i soldi per andare a comprare un pacco di pasta, tonno, o una saponetta (anche se in realtà molti ora non hanno più un lavoro, a causa dei molti capannoni crollati); ma solo chi ha la macchina può andarci, perché i negozi nel mio paese sono inagibili, e bisogna andare nel supermercato del paese vicino.
Ma quello che mi chiedo io è: non sarebbe meglio che questa gente qui, che non dorme nei campi della protezione civile, tenesse i soldi per le grandi spese che avranno molto presto, cioé per l’affitto di case, camper, per ricomprare mobili, tutto il resto?
E visto che ricevo tanti messaggi di gente che vuole aiutare…beh amici, il modo di aiutare c’è! Possiamo aiutare queste persone a spendere meno soldi per cose che possiamo fornire noi. Per noi regalare un pacco di carta igienica non costa nulla; per loro comprarlo ogni 2 giorni diventa una spesa, assieme a tutto il resto.
Quindi ecco cosa io e i miei amici abbiamo portato (e quindi cosa gli sfollati hanno accettato con grande riconoscenza, quindi sì, ce n’è bisogno):

Aggiornamento: nel blog Insieme per Rovereto trovate indicazioni per portare aiuti a Rovereto o fare donazioni per questo paese gravemente danneggiato dal terremoto.

Igiene
– carta igienica
– fazzoletti
– rotoli di carta tipo Scottex
– dentifrici
– spazzolini
– shampoo
– balsamo
– docciaschiuma
– saponette
– sapone di marsiglia o simili per fare il bucato
– creme o spray antizanzare (Autan o simili)
– zampironi
– creme o prodotti lenitivi dopo puntura di zanzare
– salviette detergenti per bambini e per adulti
– pannolini
– assorbenti
– pettini
– detersivi per piatti
– guanti di plastica anche usa e getta

Alimenti
– olio
– frutta (noi abbiamo portato dei meloni)
– verdura
– pasta
– riso
– conserve
– prodotti in scatola tipo tonno, sgombro, fagioli, piselli,…
– caffé
– acqua
– merendine
– crackers, grissini, pane
– cibo per animali (ho visto cani, gatti, e a San Prospero c’è pure un pappagallo!)
(ovviamente potete portare anche altre cose meno “urgenti” tipo the, coca cola, dolci, ecc!)

Teloni di plastica (di solito sono verde scuro) da mettere sotto alle tende, per terra, per isolarsi un pò dalla terra umida
Materassini, anche di quelli da mare (non quelli di plastica per bambini, quelli più robusti che di solito si gonfiano a pedale)

Giochi per bambini, libri da colorare, matite colorate e pennarelli

Vestiti
Alcune persone hanno la casa fruibile, che significa che con i pompieri possono essere accompagnati per un breve momento a prendere cose in casa. Quindi molti a San Prospero hanno vestiti; ma già a Cavezzo la situazione è diversa, quindi portate vestiti, e il mio consiglio è di dividerli in scatoloni per sesso e età (ad esempio: ragazza, adulto, bambina 0-5 anni), perché vi facilita poi quando li distribuite o li fate scegliere. L’importante è che siano vestiti puliti; anche usati vanno bene (lo so dalla mia esperienza di ieri).
Vanno bene i vestiti estivi, ma fanno comodo anche un pò più pesanti perché di notte con l’umidità per terra fa un pò freddo.
Fanno comodo anche coperte.

La cosa più importante
In questi giorni siamo stati accolti da grandi sorrisi, abbracci, lacrime di felicità, di sollievo, di disperazione. Abbiamo capito tutti che non è tanto il pacco di fazzoletti che gli porti, a renderli felici. E’ il fatto di sapere che non sono soli e che ci sono persone pronte ad aiutarli. Vi racconteranno di come si sentono, come vivono, e di cosa hanno paura. Anche solo stare ad ascoltarli e dire “coraggio, teniamo duro” è un grande aiuto, credetemi. E quando una bimba a cui avevamo portato dei giochi ci ha ringraziate con il disegno che vedete qui sopra, noi ci siamo sciolte.

Per ora è tutto, se saprò di altre cose necessarie le aggiungerò in corsivo, e spero già oggi 7/6/2012 di riuscire a scrivere anche una mappa delle tende dove hanno bisogno. Io ieri sono stata a San Prospero, Cavezzo, Ponte Motta e Uccivello (amici modenesi, questi nomi non li avrete neanche mai sentiti, ma sappiate che sono a 25 km da voi. 20 minuti in auto).

3 commenti su “Terremoto in Emilia: come aiutare”

    • ciao Camilla, non saprei che indirizzo darti…da noi pure la sede delle poste è inagibile…se sei lontana la cosa migliore che puoi fare forse è una donazione nei conti correnti dei singoli comuni! spero di esserti stata d’aiuto

  1. Pingback: cosa fare per l’Emilia | la cynique romantique

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