Difendere il modello di albergo tipico riminese dai modelli standardizzati e impersonali delle grandi catene alberghiere
questo è lo scopo del consorzio Alberghi Tipici Riminesi, organizzatore del blog tour a Rimini a cui ho preso parte lo scorso weekend, assieme ad altri 10 travel blogger.
Il 5 e il 6 maggio l’ospitalità romagnola mi ha accolto e accompagnato in un tour della “Rimini Tipica” che mi ha finalmente fatto scoprire cosa c’è oltre la “solita” spiaggia adriatica.
L’intero blog trip è stato improntato sull’umanità, la familiarità e l’accoglienza: c’era la voglia di ridere (come piace a me), imparare, conoscere gusti e posti nuovi, in un clima informale e spontaneo.
La cosa che più ho apprezzato è stato proprio il famoso modo di fare romagnolo, che ho avuto modo di riscontrare da subito nell’albergatore che mi ha ospitata per una notte, Massimo dell’Hotel Angelus.
Anche Massimo, come Giulia e Marco (ideatori del blog trip), fa parte del consorzio Alberghi Tipici Riminesi, e come loro ha un albergo a conduzione familiare a Rimini, dove propone gastronomia tipica locale e prodotti a km 0. Questi albergatori sono quelli di una volta, quelli che se avete un’esigenza particolare si fanno in 4 per aiutarvi, quelli che vi aiutano a parcheggiare, che hanno dei clienti che tornano ogni anno e che trattano come familiari.
Tutti i membri del consorzio si impegnano poi a raccontare una Rimini diversa dal solito ai turisti che ospitano: propongono visite nell’entroterra, per scoprire i borghi e le colline vicine, ma anche visite in città, per conoscere meglio la patria di Fellini.
Si vede subito quanto amino la loro terra e quanto siano ansiosi di farla conoscere “come si deve”: vi dico solo che Giulia, figlia di albergatori e membro del Consorzio, si è laureata di recente in marketing del turismo, e studiando vari case studies ha ideato e organizzato, con l’aiuto degli altri membri, questo blog trip, proprio con lo scopo di far conoscere la loro terra e il loro operato e dare una nuova immagine a Rimini.
Ricordo quand’ero piccola e passavo le estati a Rimini con i miei: dopo la giornata in spiaggia, la sera si esauriva a passeggio tra i negozietti sul lungomare (se non pioveva). Sono contenta di aver scoperto, anche se solo 20 anni dopo, che Rimini è molto di più. Tra l’altro, non me lo potevano dire prima, così mi evitavo tutte quelle estati con l’eritema?!
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