La mia scalata al ghiacciaio Dosdé con Levissima

Qualche tempo fa ho passato una giornata in montagna, in Valtellina, tra i brividi dell’elicottero e dello ziplining e la pace delle cime innevate, per provare sulla mia pelle e dal vivo l’experience digitale del sito La Scalata, realizzato da Levissima e National Geographic Channel.

Partita da Milano, in treno ho raggiunto Tirano, e poi con un pulmino sono arrivata a Bormio, dove ho passato la notte nello splendido Hotel Bagni Nuovi (dove conviene arrivare presto per approfittare della spa, davvero fantastica).

hotel Bagni Nuovi
L’hotel Bagni Nuovi a Bormio

La mattina seguente sono partita presto e con il resto del gruppo che era con me sono partita per cimentarmi nella scalata verso il ghiacciaio Dosdé-Cima Piazzi, fonte dell’acqua minerale Levissima (madrina del progetto). Guidati dal team di National Geographic Channel (Giuliano Bordoni e Bruno Martini), dopo un buon trekking che ci ha fatto scordare il freddo siamo arrivati a un’interruzione del percorso, cioè a una gola in fondo alla quale scorreva un torrente. E come attraversarla, se non con un guado fatto con le corde tirolesi?

ziplining La Scalata
Lo ziplining per La Scalata

È stato decisamente adrenalinico. Fino all’ultimo ho avuto paura, ma devo dire che poi mi è piaciuto, perché l’attraversamento è stato dolce ed è stato magico vedere tutto dall’alto mentre attraversavo la gola appesa a una fune. Ecco qui il video.
Ma le emozioni non erano finite qui…proseguendo con il trekking, abbiamo raggiunto una piana dove un elicottero ci ha prelevati e trasportati fino al ghiacciaio Dosdé Orientale (circa 3.500 metri di quota). E lì sì che ho avuto i brividi! Non ero mai stata in elicottero prima e soffrendo di vertigini devo ammettere che non sono stata rilassatissima, all’inizio…ma poi piano piano ho iniziato a sentire l’adrenalina e a godermi il viaggio tra le cime delle Alpi. Ecco la prova:

Sulla cima del ghiacciaio, col nevischio che scendeva, mi sono sentita in cima al mondo.

Ma devo ammettere che mi sono sentita ancora meglio quando ho recuperato un po’ di calorie all’Agriturismo Baita di Caricc 🙂

Cosa fa Levissima per la tutela dei ghiacciai

In questa esperienza ho ripercorso il viaggio dell’acqua al contrario: prato, bosco, torrente, fino al ghiacciaio che Levissima sostiene dal 2007 con l’Istituto Glaciologico dell’Università Statale di Milano.

ghiacciaio Dosdé
Il ghiacciaio Dosdé

L’azienda infatti nel 2007 ha dato vita, in collaborazione con l’Università di Milano, al primo esperimento di protezione attiva sul Ghiacciaio Dosdé Orientale – Gruppo Piazzi Campo, da cui Levissima nasce, dove è stata posizionata una stazione meteorologica ed è stata stesa una porzione di “geotessile”, un telo speciale con il compito di salvaguardare la neve e il ghiaccio sottostanti durante l’estate. La protezione offerta dal telo ha permesso di conservare il 91% del ghiaccio glaciale e il 29% di neve. La sperimentazione nell’arco dei due anni ha conseguito dati molto significativi: sommando i 115.000 litri di acqua preservati con l’esperimento del 2009 al volume di acqua conservato nel 2008, si ottiene un valore complessivo di acqua pari a circa 230.000 litri.

Il Gruppo Sanpellegrino, al quale appartiene Levissima, ha continuato a sostenere anche negli anni seguenti la ricerca scientifica, in particolare lo studio del permafrost o ghiaccio “nascosto” nella roccia e nel suolo, fondamentale indicatore climatico. così, nel 2010, Levissima e i ricercatori dell’Università hanno piazzato termometri sulla vetta più elevata del gruppo Dosdé Piazzi, Cima Piazzi, con l’obiettivo di approfondire l’evoluzione del permafrost e le sue relazioni con i cambiamenti climatici. Nel 2011 i risultati hanno dimostrato che il ghiacciaio ha perso spessore (per fusione di neve e ghiaccio) e ha riversato nei torrenti e nei fiumi a valle ben 2,6 milioni di metri cubi di acqua.

Il progetto di ricerca con l’Università degli Studi di Milano è proseguito anche nel 2012, 2013 e 2014: è stato ideato il primo catasto dei ghiacciai italiani, per prendere consapevolezza delle trasformazioni climatiche in atto.

Il docu-game La Scalata

Se anche voi volete prendere confidenza con l’altitudine e con la montagna, potete iniziare dal docu-game La Scalata: diverte come un videogioco e incanta con il realismo di un documentario firmato National Geographic. La Scalata vi catapulterà nei paesaggi della Valtellina, e vi farà sentire veri scalatori che, partendo dalla vallata pianeggiante, superano gli ostacoli e arrivano ad ammirare la purezza del ghiacciaio. Vi aspettano tre livelli da superare e diverse prove di abilità: pronti a raggiungere la cima?

Tranquilli, c’è un piano B per chi soffre di vertigini: godersi le foto della “gallery mozzafiato dal mondo di Levissima”, e mandare avanti me nella vita reale.
Qualunque sia la vostra strada, preparatevi: La Scalata è un’experience scatena la voglia di partire!

3 commenti su “La mia scalata al ghiacciaio Dosdé con Levissima”

  1. Finalmente si legge della mia terra!!!
    Da Valtellinese quale sono è un piacere vedere pubblicato un bell’articolo come questo, con la delicatezza che ti contraddistingue e per i temi trattami è davvero un onore che sia stata proprio tu a raccontarci una piccola storia che compone il grande libro di questo speciale angolo d’Italia purtroppo a volte sottovalutato…
    Con la speranza di averti ancora come ospite un grande Grazie

    Serena

    • Ciao Serena! Ma grazie, che bei complimenti 🙂 Sono onorata del tuo commento. Sappi che la tua terra mi piace moltissimo (è tra le zone che preferisco in Lombardia) e ci sono tornata già 3 volte per fare il pieno di sciatt e pizzoccheri. Il viaggio de La Scalata è stata poi un’occasione in più per scoprire il lato selvaggio della Valtellina, e soprattutto vedere da vicino gli effetti dei cambiamenti climatici. Mi ha fatto riflettere molto e mi ha fatto apprezzare ancora di più la bellezza della natura. Tu sei mai stata sulle cime di cui parlo? Buona giornata intanto 🙂

  2. Ciao Francesca, il ghiacciaio Dosdé è da anni sotto la lente di esperti per la sua tutela e conservazione, ho avuto modo di vederli al lavoro e con molto piacere visto l’impegno e la passione che mettono in ciò che fanno.
    La montagna, non solo le nostre, è un luogo che io adoro (sarà perché ci sono nata?!?) e che mi trasmette tanto; il contatto con la natura è indispensabile per me e capisco anche tutte le persone che nel weekend “scappano” dalle grandi città per avere quel contatto…
    Grazie e continua così!
    Serena

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