A 20 minuti di treno da casa mia c’è un mondo bellissimo fatto di risaie, formaggi dop, capolavori culturali e artistici, e storie di famiglie che ogni giorno si alzano alle 5 del mattino e creano la loro piccola grande storia aziendale con passione. È l’Italia che ci piace andare a scoprire, che profuma di lavoro fatto a mano e antiche origini, che si reinventa, che non resta a guardare la crisi…è quell’Italia che ci piace raccontare.
Vi faccio conoscere la mia Novara. Partiamo da Castellazzo Novarese dove sono andata a esplorare l’azienda Angelo Baruffaldi, produttrice di gongonzola.
Nell’Azienda Angelo Baruffaldi, a Castellazzo Novarese [Foto di Roberta Gavioli]Originari della Valsassina, per quattro generazioni hanno lavorato il latte per realizzare un’ottima qualità di gongonzola DOP. Nelle sue tre varianti: zola dolce, piccante e con il mascarpone, che viene fatto anch’esso all’interno dello stabilimento. Siamo andati a vedere tutto il processo di lavorazione: pastorizzazione a 74 gradi, cagliatura a mano, salatura e stagionatura su legno di abete. Una tradizione che rispetta ancora i tempi della natura, come la scelta del legno di abete per far respirare le forme. L’azienda di famiglia è composta da tre fratelli e la loro storia racchiude tutti i valori della piccola-media impresa italiana piena di talento e buona volontà:
Per noi l’ingrediente più importante è ancora l’uomo.
La seconda tappa del tour è stato un bel tuffo nel verde delle risaie e nel giallo dei campi di grano, fra rane e farfalle e un cielo azzurro da fotografia.
Tra risaie e campi di grano [Foto di Roberta Gavioli]Siamo andati a Gionzana, in località Case Sparse, alla Cascina Canta, altra azienda familiare dalla storia rustica e italiana.
Cascina Canta, a Gionzana (Novara) [Foto di Roberta Gavioli]Un’impresa oggi tutta al femminile, trasferitasi da Vercelli nel novarese nel 1966 grazie al signor Eusebio e alla signora Bianca. Scelgono di lavorare il riso e non solo di coltivarlo, dotando l’azienda di un micro impianto di riseria artigianale. Un’innovazione incredibile per l’epoca perché a Novara i risicoltori non erano anche lavoratori di riso, e così venivano tutti a vedere “quel matto vercellese che ha i grandi campi di riso”. Oggi sono Maddalena e Isabella a portare avanti l’azienda dei genitori, unendo tradizione e innovazione. Le specialità che si possono trovare qui sono il Riso Maratelli e il Riso Rosso S.Eusebio, che è ricchissimo di ferro.
Riso rosso S. Eusebio [Foto di Roberta Gavioli]Dopo una visita veloce all’antico oratorio campestre della Madonna del Latte, abbiamo dedicato il pomeriggio alla storia e all’arte della città di Novara. Tappa imprescindibile è stata la Basilica di San Gaudenzio, capolavoro dell’architetto Alessandro Antonelli. Il complesso architettonico ha visto non pochi cambiamenti durante i lavori di costruzione e innalzamento della cupola, ma la caparbietà di Antonelli hanno portato Novara a godere di una cupola di ben 121 metri di altezza, la più alta del mondo realizzata in mattoni!
Da non perdere è la mostra “Capolavori del Barocco”, il trionfo della pittura nelle terre novaresi, aperta all’Arengo del Broletto, dal 19 giugno fino al 27 settembre. Se invece volete un consiglio gastronomico, noi abbiamo cenato all’Osteria Tabarin di Vicolungo. Consigliatissima la bavarese allo yogurt bianco e fichi con fiocchi d’avena!
1 commento su “Tradizione e innovazione tra le aziende rustiche del novarese”
Che bei posti, custodi della nostra cultura e delle tradizioni. Ogni tanto mi dimentico di quante cose belle ci siano dietro l’angolo.
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Che bei posti, custodi della nostra cultura e delle tradizioni. Ogni tanto mi dimentico di quante cose belle ci siano dietro l’angolo.