Fraintesa in Oz: sono arrivata in Australia

Sono partita in un tranquillo mercoledì sera di pioggia milanese, con uno zaino da 13 kg che ho fatto imbarcare e un bagaglio a mano di 7 kg. I 3 voli – Milano/Dubai, Dubai/Singapore, Singapore/Melbourne – sono andati molto bene, tra pasti vegetariani, film e pisolini.

Nel primo volo avevo di fianco una ragazza indiana gentilissima, che ha dormito per tutto il tempo: la compagna di viaggio ideale. Io mi sono guardata il film Blue Jasmine: grandissima Cate Blanchett, ma il film l’ho trovato soporifero, il che, in un situazione come quella, è certamente un lato positivo.

Nel secondo volo ho conosciuto invece un interior designer di Manchester sulla 50ina. Aveva i capelli grigi e indossava un maglione blu su una camicia a righe, con i jeans e dei mocassini marroni. Uno stile britannico impeccabile anche in quota. Mi ha raccontato che stava andando a Melbourne per 2 settimane, per un cliente australiano facoltoso a cui avrebbe dovuto riprogettare l’arredamento di casa. Di fianco a lui era seduto un indiano che per tutto il volo ha pasteggiato a scotch.

Quando siamo scesi a Singapore per lo scalo tecnico, l’interior designer mi ha consigliato di entrare nei bagni, che nell’aeroporto di Changi sono super funzionali. Aveva ragione! Splendido aeroporto, bagni compresi (e, non sto neanche a dirlo, con wifi gratuita dappertutto). Lì mi sono lavata e cambiata per prepararmi all’arrivo nell’estate australiana.
Nell’ultimo volo abbiamo conosciuto un ragazzone sudafricano con le guance rosse, che andava a Melbourne per incontrare un cliente (di cosa, non ce l’ha detto) e con lui abbiamo condiviso un po’ di chiacchiere in viaggio.
Ho guardato altri film (tra i quali l’evitabile The Counselor, e Prisoners, molto bello ma angosciante), mangiato tantissimo e dormito protetta dalla mascherina dalla quale non mi separo mai.

E poi siamo arrivati a Melbourne. L’interior designer ha fatto con me tutta la fila per i controlli di ingresso in Australia, poi ha aspettato con me l’arrivo della mia valigia. A quel punto mi ha salutato e mi ha augurato uno splendido “good luck” per la mia esperienza Fraintesa in Oz.

E lì ho capito che ero arrivata in Australia e che il mio viaggio da sola aveva inizio.

8 commenti su “Fraintesa in Oz: sono arrivata in Australia”

    • Grazie! È bello sapere che c’è qualcuno che mi pensa anche a migliaia di km di distanza, mi fa pensare che in realtà non sono mai sola

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