Weekend sull’isola di Vulcano, tra fanghi e natura

A Vulcano ho passato dei giorni indimenticabili. Sinceramente non mi aspettavo che potesse offrire opportunità così diverse tra loro, invece è il posto ideale per il trekking, l’enogastronomia, il benessere e il relax.

Per quanto riguarda l’enogastronomia, Vulcano è famosa per due eccellenze. Una è la ricotta di capra di Vulcano, prodotta dall’unico casaro dell’isola, Fabrizio Lo Piccolo, nel caseificio La Vecchia Fattoria. Da lui si possono anche assaggiare e comprare la tipica ricotta infornata e il primo sale di capra.

Di caratteristico dell’isola c’è anche il vino solforoso che ha ispirato lo Hierà: ideato da Stevenson, scozzese che qui fece fortuna estraendo zolfo, lo si può bere nelle omonime Cantine Stevenson, di fronte al Porto Levante.

Per il benessere del corpo c’è un altro punto di forza di Vulcano: fanghi. Ho conosciuto un tedesco che viene qui sull’isola per le pozze di fango da 30 anni! Puzzano di zolfo a livelli estremi, ma queste piscine termali naturali hanno virtù dermopurificanti e liberano le vie respiratorie. Per accedervi si pagano 3€; in costume si entra in questi fanghi naturalmente caldi e ci si cosparge in tutto il corpo, viso escluso, dei fanghi argillosi vulcanici che si trovano sul fondo.

Io ho aspettato che il fango si seccasse sulla mia pelle stando in piedi, poi l’ho sciacquato via con l’acqua fangosa. Dopo i fanghi si può entrare nel mare, raggiungibile dalle pozze: in alcuni punti ci sono goduriose sorgenti calde.
I fanghi rovinano i tessuti e ossidano i metalli, quindi prima di venire alle pozze toglietevi i gioielli e mettetevi un costume vecchio, oppure fate come me che ne ho comprato uno a 3€ in un bazaar lì vicino.
E, dopo, meglio indossare vestiti vecchi: la mia pelle ha puzzato di zolfo per i 3 giorni successivi, nonostante le mille docce. Però era liscia come non mai!

In quest’isola perfetta per lo snorkeling si può anche fare trekking; il percorso più suggestivo è quello che porta sul Gran Cratere del vulcano, a 386 m di altitudine. L’escursione è mediamente facile, parte da Porto Levante e dura circa un’oretta; ho visto persone camminare coi bastoni per aiutarsi nella salita, ma io non li avevo. Sono fondamentali comunque scarpe comode e chiuse. Una volta arrivati in cima, dopo aver camminato tra le ginestre e calpestato sabbia e tufo, si può godere di una bella vista sulle Eolie.

I più temerari possono anche girare intorno alla bocca del cratere, io però lo sconsiglio perché in più punti ci sono forti esalazioni vulcaniche tossiche, le fumarole. Io non me la sono sentita, ma se voi volete farlo, almeno copritevi bocca e occhi e state attenti a dove mettete i piedi, sia perché il terreno sabbioso è instabile, sia perché ci sono dei punti dove è bollente e rischiate di sciogliere la suola delle scarpe.

Chi come me farà quest’escursione nel pomeriggio potrà avere la fortuna di vedere questo favoloso tramonto sul mare.

Dove dormire a Vulcano

Per dormire a Vulcano in una posizione spettacolare consiglio il Therasia Resort, dove ho scattato la foto a inizio post. Oltre a quella incredibile piscina sul mare, l’hotel ha una spa, un buon ristorante vista Eolie (che si chiama Il Cappero), ma soprattutto una colazione indimenticabile che offre più di 200 prodotti. Lo si intuisce già dalla varietà di latte disponibile…

E’ un 5*, quindi decisamente non low-cost, ma la vista che si ha quando si è a mollo nella sua piscina è impagabile!

Le altre foto sono qui:

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