Come procede la mia #estateideale: cronaca di una giornata tipo a Creta

Da 3 anni a questa parte per me la vacanza perfetta è nel mare greco. Dopo due anni tra Calcidica, Atene, Thessaloniki e dintorni, quest’anno per la prima volta ho deciso di scoprire un’isola. Sarò a Creta fino a domenica, e sta andando tutto oreo. Bene, benissimo.

Se amo le coste greche è perché, soprattutto, mi permettono di fare ore di snorkeling con maschera e boccaglio, senza annoiarmi mai. Per ora ho perlustrato due spiagge di Ierapetra, che mi hanno offerto numerosi incontri ravvicinati con la variopinta donzella pavonina, il sarago e il rombo di Rena. Ieri poi con il traghetto sono andata a Chrissi, un’isola che è anche una riserva protetta ed è famosa per la sua Golden Beach, di fascino caraibico. Un forte vento – oltre a una massa di turisti russi urlanti – mi ha impedito di godere di quella sabbia, quindi mi sono immersa tra le onde di una spiaggia più riparata e ho scoperto coralli scuri e fondali misteriosi.

Le mie giornate qui trascorrono lente, rilassanti, e rappresentano davvero la mia #estateideale. Mi alzo verso le 10 e faccio colazione nei tavolini dell’hotel che danno sul mare, spesso circondata da cagnolini randagi a cui ogni tanto passo del prosciutto (non ditelo all’albergatore: tanto è come se lo avessi mangiato io, solo che io sono vegetariana e lui non lo sa).

Verso le 11 mi dirigo verso una spiaggia, e dati i prezzi, invece di quella libera mi posso permettere un lettino. Sulle coste della Grecia continentale li ho sempre trovati gratis, qui per ora ho trovato l’offerta “lettino e ombrellone 3€ con una bevanda in omaggio”, quindi mi sdraio e mi gusto un freddo cappuccino (si chiama proprio così, è una sorta di frappé al caffè con tanta schiuma cremosa e tanto ghiaccio, accompagnato da cannella) guardando il mare. Come mi insegnarono mia mamma e gli anni di eritema, tra l’una e le due sto sotto l’ombrellone e leggo. Mi sono portata L’arte di correre di Murakami (che sto già finendo), L’infinito viaggiare di Magris e il manuale sui mammiferi africani che devo studiare per l’esame da guida safari. Va beh in valigia avevo anche la Settimana Enigmistica e un Vanity Fair, ma li ho già bruciati.

Le sessioni di snorkeling sono precedute dal momento imbarazzante dell’ingresso in acqua. Il mare è gelido e quindi entro così gradualmente che i bambini mi sorpassano deridendomi. Ma una volta sotto mi perdo, mi rilasso tantissimo concentrandomi sul mio respiro e mi lascio trasportare dalle onde, battendo solo ogni tanto qualche colpo di pinna. Mi immedesimo coi pesci, li inseguo e li fisso in silenzio, mi faccio mille domande sul mondo marino ma ovviamente nessuno quaggiù le sente né mi potrebbe rispondere.

Quando il gelo ha il sopravvento torno a sdraiarmi al sole e mi appisolo ripetutamente, tra l’altro a bocca aperta. Bella eh?

Di solito non pranzo e proseguo la mia giornata in spiaggia fin verso le 6. Poi, a giorni alterni, vado a correre sul marciapiede che affianca la spiaggia, ma muoio dopo pochi km perché le precedenti ore di sole mi hanno sfiancato.

Dopo una doccia in hotel esco e di solito vado a cena in qualche taverna locale che ho adocchiato durante la corsa. Mi abbuffo di Feta saganaki (impanata e fritta) e altre cose grasse e deliziose, poi torno in albergo. Quello è il momento in cui mi riconnetto con la mia vita italiana: tiro fuori il mio tablet Iconia W3 Acer e mi piazzo nella hall a scroccare la wifi. Il tempo vola mentre rispondo alle email, ma passo ancora più tempo su Social Jogger, col quale accedo a Facebook, Youtube, Twitter e Flickr. Rispondo alle menzioni delle ultime 24 ore, scrivo qualche riflessione maturata sulla sdraio e posto qualche foto alla faccia di chi è andato in vacanza in agosto.

Poi con l’app Meteo controllo i venti previsti per il giorno dopo e in base a quello che vedo scelgo la spiaggia su cui andrò l’indomani, controllando su Mappe che sia raggiungibile facilmente a piedi o con mezzi pubblici.
Chiudo con NewsEspresso, con cui leggo un po’ di notizie e feed di blog, prima di andare a dormire.

La giornata finisce verso mezzanotte, a letto, magari dopo aver guardato un documentario in tv. Ne ho visto uno proprio poche sere fa sul Tilacino (un tipo di tigre tasmaniana estinto circa 90 anni fa)…peccato fosse in greco.

6 commenti su “Come procede la mia #estateideale: cronaca di una giornata tipo a Creta”

  1. Non avrei mai e poi mai pensato che il mare fosse gelido: sia a Kerkyra che a Santorini è godibile, come in buona parte del Mediterraneo.
    Mi piacerebbe molto visitare Atene, visto che non ne ho mai avuto l’occasione, ma a sentire le notizie che arrivano da un anno a questa parte dalla capitale greca, sono un po’ titubante…

    P.S
    Un pensiero che mi viene in mente, vedendo il logo “co2 neutral” nella sidebar… mai pensato a passare ad un tema con sfondo nero e font bianchi?

    • ciao Flapane! ti giuro, l’acqua era gelida. Non so se fosse per il periodo (prima settimana di settembre) o se sia sempre così, ma più di 30 minuti in acqua a fare snorkeling non riuscivo a stare…eppure sono appena stata alle Eolie e lì l’acqua era molto più calda, anche se era fine settembre…vabeh che in effetti le Eolie sono geograficamente molto più riparate. Guarda, se ti capita di andare ad Atene, fallo. Io ci sono stata l’ultima volta ormai un anno fa, oltre ai due anni precedenti. La crisi si vede e si percepisce ma, credimi, non ho mai avuto paura, neanche la sera. Poi secondo me è molto interessante vederla adesso: negozi chiusi, gente che vive la crisi ma va avanti…i caffè pieni, il traffico che non diminuisce, la gente che comunque è cordiale. Vedrai 🙂
      Per quanto riguarda il tuo suggerimento sul tema, ci avevo pensato ma dopo il blog ne perderebbe molto in leggibilità. Comunque grazie per lo spunto!

      • Ciao!
        Figurati, nel 2011 sono stato a Detroit, e la situazione era sul post-apocalittico andante. Per questioni di rispetto non ho mai fotografato qualcuno e tengo per me quello che ho visto e sentito, ma ho comunque voluto prendere qualche istantanea della città: http://www.flapane.com/gallery/miniature-28-_Detroit_.html
        Ci penserò, magari approfittando di qualche offerta di Alitalia (l’unica che vola da Napoli ad Atene) l’anno prossimo, sperando che le cose migliorino. 🙂

        • belle le foto! Ok, Atene è decisamente più confusionaria e ‘piena’…ma vabeh, quella è la differenza U.S. – Europa 🙂

          • Grazie! Buon per loro. Al calar del sole, downtown Detroit diventa pericolosamente terra di nessuno, mentre i greci, in fondo, sono nostri cugini (almeno al Sud), e condividono una certa inclinazione al casino in strada. 🙂

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