Credevo che la tradizione della norcineria umbra mi avrebbe reso la vita difficile in questi 20 giorni a Spoleto. Invece ho avuto una bella sorpresa: ho trovato molte scelte vegetariane in tutti i ristoranti dove sono stata e ho scoperto che mangiare vegetariano in Umbria è più piacevole di quanto pensassi.
Credo che il merito vada in buona parte ai turisti stranieri, soprattutto britannici: tra di loro capita di frequente di trovare chi cerca piatti senza fette di cadaveri, e penso che questo abbia reso i ristoratori spoletini più sensibili e attenti. In città infatti capita di frequente di trovare varianti vegetariane nei menù esposti fuori dai ristoranti.
Ecco alcuni piatti tipici spoletini e umbri che consiglio a chi non mangia animali:
- la bruschetta all’olio, che sembra una banalità ma è veramente ottima se condita con il prodotto degli ulivi locali;
- gli strangozzi, detti anche stringozzi, strengozzi o ceriole: è un tipo di pasta fatta a mano con farina e acqua, un piatto ‘povero’ della zona. Se fatti bene, sono molto buoni nella sua variante ‘alla spoletina’, cioè conditi con pomodoro e peperoncino.
- i frascarelli, presenti anche nella cucina marchigiana, sono grumi di pasta fatti con farina e acqua; al Ristorante Apollinare, dove li fanno con un ottimo sugo di pomodoro e prezzemolo, mi hanno detto che in origine si ricavavano dai residui di impasto che rimanevano sul tagliere.
- i legumi: in Umbria sono prodotti tipici le lenticchie, i ceci e le cicerchie. In vellutata, in umido o in zuppa; adoro queste proteine saporite.
- la frittata al tartufo nero: questo fungo è caratteristico della cucina umbra. Ho mangiato una frittata buonissima servita con una generosa grattugiata nera al Ristorante Panciolle.
- la torta di Pasqua: è una specie di panettone soffice al formaggio, ma attenzione: a volte lo fanno con lo strutto. Meglio chiedere prima. Stesso discorso per la torta al testo, una specie di focaccia bassa che di solito viene farcita come si fa con la piadina.
- la crescionda, per chiudere con il dessert, è un dolce tipico: è una torta di amaretti e cioccolato, molto soffice, servita fredda. A me però non piacciono gli amaretti, quindi ho affondato i dispiaceri più spesso in un classico tiramisù.
Se ve lo state chiedendo: sì, dopo 20 giorni così sono ingrassata.
Barlo un bo’ gosì