Qui al Festival dei 2Mondi di Spoleto ho assistito a un dibattito che in un certo senso riguarda il viaggio: nello specifico, riguarda quel viaggio sorprendente che è la vita, e la sua interruzione.
Si è parlato di bioetica, eutanasia, accanimento terapeutico, e anche di nascita e aborto. Temi molto difficili, delicati, trattati con precisione e rispetto dal giornalista e scrittore Corrado Augias e dall’oncologo vegetariano Umberto Veronesi.
Ascoltarli è stato illuminante e sarei rimasta lì in ammirazione per almeno 6 ore. L’incontro al Teatro Caio Melisso è durato circa un’ora, ma in quei 60 minuti ho avuto modo di ottenere avere informazioni molto precise su queste tematiche.
Un ovulo fecondato inizia a essere persona quando si sviluppano le prime cellule cerebrali, cioè qualche settimana dopo la fecondazione
questo è quello che ho imparato da Veronesi.
Ho anche scoperto che, secondo la medicina contemporanea, un essere umano è considerato morto quando non c’è più attività cerebrale. Non viene presa in considerazione l’attività cardiaca, tant’è che spesso organi di donatori vengono prelevati a cuore battente.
Un fatto molto curioso e un po’ pulp: una testa decapitata è ancora pensante per alcuni secondi dopo la decapitazione. Appena ho sentito queste parole, il mio pensiero è volato a Maria Antonietta…
Si è discusso molto anche di eutanasia e del disegno di legge sul testamento biologico. Quest’ultimo ha varie clausole controverse. Ad esempio, una di queste vieta di interrompere idratazione e alimentazione a un paziente in stato vegetativo…Ma Veronesi ha affermato che una persona in questo stato non può provare né sete, né fame, né dolore. Inoltre, inserire un sondino e calcolare le quantità necessarie di calorie e elettroliti da introdurre in un corpo è un atto medico volontario, non è solamente un “non interrompere l’idratazione”…
Una cosa che mi ha colpita in positivo, è che Augias abbia ripreso pubblicamente Veronesi per aver permesso che una simile clausola al disegno di legge passasse alla Camera -e, per la cronaca, l’oncologo ha accettato la critica ammettendo di aver commesso un errore.
I due hanno parlato anche del caso Englaro, ricordando come i mass media abbiano avuto un grosso impatto sull’opinione pubblica diffondendo foto di Eluana relative al periodo prima dell’incidente stradale.
Mi sono segnata due libri per approfondire quest’ultimo argomento, citati durante il dibattito:
- Van Potter, Bioethics: Bridge to the future. Libro pioniere dell’oncologo che ha coniato il termine ‘bioetica’.
- Umberto Veronesi, Il diritto di morire. La libertà del laico di fronte alla sofferenza.
Chiudo con due citazioni, rispettivamente di Veronesi e di Augias:
Eutanasia è lotta alla sofferenza
Monicelli si è buttato dalla finestra perché non gli permettevano di morire in modo civile
1 commento su “La nascita e la morte. Un dibattito tra Corrado Augias e Umberto Veronesi”
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