Il mio viaggio più recente? Verso l'ospedale

Questa la devo raccontare.
Martedì scorso, dopo alcune settimane di sofferenza più o meno intensa al rene destro, mi sono svegliata con la febbre alta e le allucinazioni (un mio cavallo di battaglia quando la temperatura supera i 38°). Avevo prenotato da tempo un’ecografia all’addome proprio per questi dolori e l’avrei dovuta fare il giorno seguente, ma siccome la febbre alta mi faceva pensare a un’infiammazione in corso ho deciso di andare – o meglio, trascinarmi – al pronto soccorso per anticipare l’esame.
C’era il sole, ma data la febbre io tremavo e battevo i denti; in più indossavo una felpa molto punk comprata anni fa a un motoraduno.
Sono andata al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Buzzi – sì lo so che ho detto “pediatrico”, ma era lì che mi avevano prenotato l’ecografia! E poi io sono bassa e dimostro meno di 30 anni.

Immagina la scena: all’accettazione, l’infermiera mi scambia probabilmente per una spacciatrice di droga, quindi non mi accetta, dicendo che possono entrare solo bambini (e allora chiamatela “accettazione sì ma non per tutti”).
Ostinata, praticamente vado gattonando verso la radiologia per elemosinare la mia ecografia all’istante e dopo aver pagato 120€ in modo miracoloso – ché io in quelle condizioni non sapevo neanche come mi chiamassi, ma mi sono ricordata il pin del bancomat – un dottore mi visita.

In generale l’ecografia è una palla perché devi stare a digiuno almeno per le 8 ore precedenti e tenere la pipì per almeno 2 ore a ridosso della visita. Io, sempre con la felpa rock’n’roll e il freddo della febbre, sono a digiuno da 12 ore e con la vescica tipo Idroscalo, in più il dottore inizia a elencarmi che:
– non trova il mio rene sinistro, ma io giuro di non averlo lasciato a casa; dopo un po’ lo trova, ma molto più in basso, così mi informa che ho un rene dismorfico e pelvico;
– la mia cistifellea si trova in un punto molto strano, centrale, ma non dovrebbe essere lì;
– il mio fegato ha un lombo più grande del normale;
– non trova il mio ovaio sinistro, perché forse il mio intestino lo nasconde;
– infine, il mio rene dolente non mostra calcoli né infiammazioni.
Se non dovessi trattenere la pipì mollerei le briglie e scoppierei a piangere. Ma trattengo i liquidi e, su suo consiglio, vado in un altro pronto soccorso dove possono capire meglio cosa ho.

Quindi, di nuovo: scena della spacciatrice tremolante che con 30° in felpa si trascina a piedi per la città. Nuova accettazione del pronto soccorso Sant’Ambrogio. L’infermiera davvero gentile mi accoglie subito dispiaciuta per la trafila che le racconto e mi dice che avrei dovuto provare a insistere per farmi accettare subito dall’altro pronto soccorso: io scoppio a piangere con frasi tipo “Eh ma io non lo sapevo” e “Io non sono di qui”. Mi fa fare subito l’esame delle urine e mi fa sdraiare in una barella dove mi fanno gli esami del sangue: a quel punto inizio a piangere di nuovo perché ho una paura esagerata degli aghi, mi mandano nel panico. Un’altra infermiera gentile mi chiede come mai piango ma io non riesco a parlare perché sono troppo impegnata a lagnarmi da sfigata.
Mi visita un medico dal cognome profumato, Basilico, che poi chiama anche il primario, il quale mi informa che le malformazioni congenite non c’entrano nulla e se finora sono stata bene allora non c’è di che preoccuparsi. Intanto mi comunicano che ho una brutta cistite e mi fanno la flebo. Altro ago, altro pianto matto e disperatissimo. Che sfigata.
Poi mi misurano la pressione e mi lasciano lì a assorbire la flebo, e io mi tranquillizzo con gli antidolorifici e il training autogeno. Sono uscita qualche ora dopo, rintronata dai medicinali, e sono tornata a casa.

Ora, dopo 3 giorni, non ho più la febbre e ho deciso che la prossima volta che starò male andrò al pronto soccorso in taxi e con un abitino elegante.

3 commenti su “Il mio viaggio più recente? Verso l'ospedale”

  1. No dai!!!! Dai, l’importante è che ora tu stia bene!
    E per l’abbigliamento…secondo me ti trattano uguale! 🙂

  2. Lo so che non è carino ridere per le sventure altrui ma io non ce la faccio…e se tu la pipì l’hai trattenuta io sono scappato in bagno! Mannaggia a te e al Dott. Pizza Margherita…

    Va be’ ora stai bene (anche perché ne sono passati di mesi!)

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