Hostess per un giorno

Volo Ryanair FR3007 dell’11 febbraio 2012, partenza prevista alle da Roma Ciampino alle 19:35, arrivo previsto a London Stansted alle 21:15.
Sull’aereo, in mezzo alla neve, e con la pista dell’aeroporto di Ciampino ghiacciata, mi sono sentita una delle protagoniste di Pan Am, mentre all’interfono dell’aereo tranquillizzavo i passeggeri.
Fraintesa_hostess

Quel giorno ero arrivata in aeroporto un paio d’ore prima del decollo previsto, e già al check-in mi ero preoccupata perché avevo scoperto che il volo precedente per Londra era stato cancellato causa neve. Avevo comunque deciso di passare i controlli e andare al gate ad aspettare fiduciosa.
Il primo imprevisto è stato questo: al momento dell’imbarco, scopro che sì, il volo partirà, ma con un’ora di ritardo. Poco male.
Alle 20.30 io e gli altri passeggeri veniamo fatti salire sull’aereo; tutto ok fino a quando si accende il segnale che indica di allacciare le cinture e….non succede niente.
Passano i minuti, rimaniamo lì, le hostess fanno avanti indietro e nessuno dice niente. Si sente, a bassissimo volume e tra il chiacchiericcio generale, un annuncio del pilota, in cui distinguo solo le parole delay (ritardo), problem e engine (reattore). La cosa mi preoccupa un pò, ma mi accorgo che quasi tutti i passeggeri non hanno sentito o capito nulla. Quando passa la hostess la fermo e in inglese le chiedo come mai nessuno abbia replicato l’annuncio anche in italiano: lei mi risponde che nessuno dello staff a bordo parla italiano, poi se ne va.

Viene tolto il segnale di cinture allacciate; io mi alzo, vado dallo steward, gli faccio la stessa domanda in inglese, e lui sempre in inglese mi risponde come la hostess. Io mi arrabbio e gli dico che i passeggeri (per la maggioranza italiani) hanno il diritto di sapere cosa sta succedendo e quanto ritardo accumuleremo. Lui mi dice che non può farci nulla, e io allora torno verso il mio posto, ma prima faccio tappa in bagno.

Esco dal bagno e mi ritrovo davanti alla porta lo steward e il pilota dell’aereo.
Faccio mente locale e capisco che non ho fatto niente di male, quindi gli chiedo cosa vogliono: il pilota mi chiede perché ho fatto quelle domande, e io mi preparo già al litigio. E invece subito dopo mi chiede se parlo sia italiano che inglese; io gli rispondo di sì e mi chiede se voglio tradurre io ai passeggeri la situazione.
Mi porta in cabina di pilotaggio (wow!) e in inglese mi spiega perché non decolliamo: il furgoncino giallo che vedo sulla pista avrebbe il compito di attivare i reattori, ma è fuori uso a causa del freddo; quello di scorta, che di norma è presente in ogni aeroporto, non c’è, quindi dobbiamo aspettare che ne facciano arrivare un altro e non si sa quanto ci vorrà.
Poi mi accompagna all’interfono, mi spiega come si usa (basta tener premuto il tasto 8 mentre si parla), ed eccomi lì che spiego in italiano ai passeggeri perché siamo fermi e perché sono proprio io a dirlo.
Mi godo l’applauso che ricevo, poi mentre torno al posto due passeggeri stranieri mi chiedono di tradurre in inglese tutto quello che ho detto…spiego tutto anche a loro, poi finalmente mi risiedo, aspetto, e alla fine, dopo un pò di tempo, si parte.

A Londra poi ci sono arrivata con 4 ore di ritardo, però ho imparato qualcosa in più sul “magico” mondo Ryanair.
Era meglio Pan Am.

8 commenti su “Hostess per un giorno”

  1. RESPECT! quando ho letto che ti si sono piazzati davanti ho temuto per loro 🙂 almeno una birretta gratis per ringraziarti potevano dartela…

    • ahah grazie Marzia 🙂 ti giuro, quando me li sono trovati davanti ero pronta alla rissa. e invece…comunque hai ragione, ora non per fare la scroccona, ma non m’hanno offerto neanche un bicchiere d’acqua! né a me né agli altri passeggeri che hanno atteso più di due ore seduti su un aereo fermo!

  2. ma fantastico!!! sei stata una grande 🙂 che bella esperienza, com’è la cabina di pilotaggio piena di luci e manopole come nei film?

    • grazie WYW, ma in realtà non ho fatto niente di speciale! La cabina di pilotaggio, devo dire la verità, mi ha un pò inquietato…io penso che non ce la farei a stare lì, protetta solo da un vetro, e con migliaia di bottoni colorati che ti strizzano l’occhio…!

  3. Fra’ …un giorno (se avro’ l’onore di conoscerti)…ti raccontero’ i miei viaggi..da Hostess Ryanair… 4 voli al giorno per oltre un anno…posso scrivere un libro… cmq SEI STATA DI GRANDE AIUTO in quell occasione!!!

    • ciao Fra, “l’onore di conoscerti”? addirittura?! mi sa che i mignon di Bayley’s a bordo vi fanno male…;) grazie dei complimenti, quando vuoi ci conosciamo così mi racconti le tue avventure da hostess. E immagino ne avrai tante, da raccontare…

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