Ok, ho un sacco di cose da raccontarvi e non so da dove iniziare. Anzi, si: partiro` dal volo di andata verso Melbourne.
Ho volato con Etihad Airways, compagnia di bandiera ad Abu Dhabi, dove peraltro ho fatto l`unico scalo in 22 ore di volo.
Mi avevano riservato, come da me richiesto, pasti rigorosamente vegetariani, piuttosto speziati e gustosi. La sorpresa che ho apprezzato di piu` è stata la trousse da viaggio contenente un mini spazzolino, dentifricio, tappi per le orecchie e ciò di cui io non potrei mai fare a meno: una mascherina per dormire. Mi sono guardata vari film (tra i quali Rango, molto carino) e qualche puntata di Cougar Town, How I met your mother e Big Bang Theory, ho ucciso qualche maialino conb Angry Birds e il volo è…volato, anche se in pratica non ho dormito.
Sono arrivata a Melbourne la sera alle 18, e dopo una trafila di controlli esagerata (i controlli doganali sono severissimi qui) ho finalmente trovato il mio tassista che mi aspettava e che mi ha portato allo Space hotel.
Dopo un giretto nella vicina Chinatown e una zuppa di miso in uno dei mille ristorantini asiatici, sono crollata a letto.Sì, ero stanca e sono vecchia.
GIORNO 1
Sarà stato merito della colazione con scones e caramel macchiato, ma io, il jet lag, non l’ho proprio sentito. Ma mi sono sentita un po’ rintontita dopo essermi fatta in ascensore 88 piani in 35 secondi, sulla Eureka Tower. Questo enorme grattacielo è uno dei simboli di Melbourne, con i suoi dettagli dorati e rossi che ricordano l’oro e il sangue dei cercatori d’oro in Australia.
In cima alla Eureka Tower mi sono fatta un’idea della città e dei suoi principali punti di interesse, oltre ad aver visto i mille parchi e giardini botanici, e sono anche sopravvissuta al The Edge. Questo Edge altro non è che un cubo con tutte le pareti di vetro (pavimento compreso) che esce lentamente dal lato del grattacielo, sempre all’88esimo piano, fondamentalmente per farti soffrire di vertigini e farti pensare che le macchine lì sotto siano Micro Machines.
Vista la città dall’alto, ho cercato di sfuggire ai gelidi e ventosi 10 gradi facendomi un tour su un Melbourne Tour Bus, uno degli autobus gratuiti a disposizione dei turisti che attraversano in lungo e in largo la città con una guida che descrive ogni fermata.
Ho pranzato da sola in un all you can eat vegetariano indiano, circondata solo da altri clienti indiani (buon segno!), e mi sono gustata il mio naan con delle salsine squisite. E acqua di rubinetto, perché qui, come in molti altri paesi al di fuori dell’Italia, l’acqua non è molto contemplata come bevanda da pasto.
Dopo pranzo, siccome poi sono fondamentalmente pigra, mi sono fatta anche un giro sul Citylink, un vecchio tram, sempre gratuito, che attraversa il CBD (Central Business District).
Per scaldarmi meglio mi sono bevuta un chai, un tè alla cannella che pare vada molto di moda qui – capisco, perché è qualcosa di delizioso- da bersi preferibilmente col latte.
Ho concluso la giornata con un bento vegetariano in un ristorante giapponese. No, qui non ho trovato ristoranti tipicamente australiani; la cena tipica qui è fish & chips o carne alla brace, quindi i vegetariani come me possono ripiegare tranquillamente sulle forti influenze asiatiche che ci sono nella cucina locale.
That’s all for day 1!
Incredibile, catapultata in mondo totalmente nuovo e diverso ad ogni passo… COME TI INVIDIO!! Per caso hai scoperto qualche posto che cucina gluten free?? Magari un giorno riuscirò ad andarci anch’io…Maybe!Kisses…