Stamattina sono andata nel noleggio auto dove mi aspettava una station wagon rossa fiammante, di una marca australiana, ovviamente col volante dal lato destro.
A parte le prime frenate modello ‘inchiodata del terrore’, poi
devo dire che me la sono cavata bene a guidare sull’autostrada verso Phillip Island, l’isoletta dove da lunedi’ saro’ impegnata nelle attivita’ da ranger.
Un paio di consigli per la guida a sinistra: state a sinistra. E ricordatevi che i comandi delle frecce e del tergicristalli sono invertiti rispetto all’Italia, quindi con quello di destra non pulirete il vetro. Ah e non siate schizzinosi come me nei confronti del cambio automatico: gia’ dovrete pensare alle cose che vi ho appena detto, quindi il fatto che non dobbiate scalare le marce in realta’ vi rendera’ la guida piu’ facile.
Insomma, dopo una guida di circa 2 ore in una campagna piena di ranch, alpaca, mucche enormi e pecore imbottite di lana sono arrivata sulla ‘mia’ isoletta, al The Island Accommodation, l’ostello ecosostenibile che mi ospitera’ per due settimane. Qui dentro e’ d’obbligo la raccolta differenziata, il risparmio energetico (la lavatrice si puo’ solo fare fredda) e la riduzione dell’impatto ambientale. L’ostello e’ costruito in modo da massimizzare l’uso della luce naturale e dell’acqua piovana, e in tutte le stanze sono presenti sensori per la luce. E nei corridoi non esiste il riscaldamento, come nella maggioranza degli edifici australiani. Quindi si’, esco dalla doccia e mi surgelo, ma sono felice.
Sono in camera con 4 ragazze coreane che come me hanno vinto una competition equivalente alla mia, ma in Korea, dove e’ molto piu’ popolare. Per darvi un’idea: qui a Phillip Island c’e’ anche una troupe televisiva della maggiore emittente televisiva coreana, che ci filma in ogni singolo movimento. Altro che Big in Japan: va a finire che divento Big in Korea.
Appena arrivati a Phillip Island noi tutti vincitori siamo stati portati nella ranger’s bo
ardroom, dove ci hanno dato le mappe dell’isola e…la divisa ufficiale da ranger! Si’, ho trattenuto le lacrime, ma a stento.
Ci hanno fatto una lezione sulla sicurezza dell’isola, come evitare di infastidire i serpenti – che qui sono velenosi – e su come vestirsi sul lavoro, e ci hanno spiegato che gli atteggiamenti di bullismo e prevaricazione sono punibili per legge (da quando anni fa una ragazzina, dopo un episodio di bullismo, si suicido’). Anche l’ottica del lavoro e’ quindi molto compartecipativa e non amano molto la distinzione capo-dipendente.
Dopo questo primo ottimo impatto col lavoro, abbiamo in realta’fatto i turisti visitando il promontorio dove vivono le foche, the Nobbies, dove eravamo osservati a poca distanza da un gruppo di canguri, i piccoli wallaby (che fanno troppo ridere quando saltano).
La giornata si e’ conclusa alla famosa Penguin Parade: sulla spiaggia, alle 17.38 precise, una colonia di circa 500 pinguini nani (circa 25 cm di altezza) sono sbucati dal mare a piccoli gruppi per passare la notte nelle loro tane sulla terraferma.
Fanno un verso buffissimo, camminano in modo ridicolo, e io li amo gia’.
Mamma mia che esperienza! … E il poterti seguire tramite il blog è davvero bello.
Che continente pazzesco!… l’ultima foto? Splendida!
grazie Mattia! guarda io sono molto felice di aggiornarvi in tempo reale a distanza…quindi keep on reading! l’ultima foto l ‘ ho proprio fatta a The Nobbies, il promontorio delle foche. Si sono scelte un bel posticino eh?
Idolo! Quanto mi piace leggere di questa tua avventura!brava!!