Non mi era mai successo di ritrovarmi su un’isola che fa di tutto per confonderti sulla sua identità. Ma mi sono sentita così, a Mauritius, dove la lingua, la religione, la fauna e la cucina rispecchiano l’indescrivibile mix culturale esistente.
Lingua
Già il fattore lingua a Mauritius è piuttosto disarmante, per me. Qui la lingua ufficiale è l’inglese, che però in realtà viene parlato solo nella Corte Suprema e nelle assemblee legislative; in tutte le altre situazioni si parla in realtà il francese. Ma i mauriziani tra di loro parlano creolo, lingua che dal 2013 viene anche insegnata a scuola. Vengo da anni universitari di linguistica e i pidgin e le lingue creole mi affascinano, quindi sono stata ben contenta di sentire dal vivo una mescolanza di suoni che mi ricordavano il francese, ma…che non capivo! Quando senti parlare morysien, il creolo mauriziano, hai l’illusione di capire l’inizio della frase o una parola ogni tanto, ma poi getti la spugna e ti perdi in questo veloce susseguirsi di consonanti morbide e parole troncate. Questa lingua è nata dagli schiavi di diverse provenienze, che tentavano di comunicare tra loro nelle piantagioni di canna da zucchero ripetendo termini sentiti dai colonizzatori. Mauritius è stata una colonia inglese, olandese e francese, e soprattutto da quest’ultima lingua il creolo ha ricavato il suo lessico, che però comprende anche parole hindi e cinesi, lingue dei mercanti arrivati nel 1800. Ci credo che non la capivo…
Religione
Lo stesso melting pot l’ho notato nella religione. Dato il mix di culture e etnie presenti sull’isola, è normale: passare davanti a un tempio buddhista cinese, come questo:
poco dopo imbattersi in una chiesa cristiana
poi visitare gli altari induisti, che si trovano attorno al Lago Sacro.
Non mancano poi i musulmani, che ho visto fare il bagno in mare coperti, seguendo il loro credo. Inevitabilmente mi sono fatta una domanda. La convivenza interreligiosa qui sembra normale e priva di conflitti, nonostante lo spazio sia ridotto e le fedi siano tante; ma come fanno? Da noi sarebbe possibile?
Fauna
Un altro aspetto che mi ha sorpreso è il mix della fauna. Voi lo sapevate che a Mauritius ci sono i cervi?! Furono importati dai coloni olandesi, ma esistono tuttora. Vorrei poi ricordare che questi colonizzatori hanno fatto estinguere il dodo, oggi simbolo dell’isola. Come? ‘Al forno'(cit.). Al loro arrivo sull’isola non c’erano altri animali a parte i pipistrelli, quindi gli olandesi se ne cibavano… ma questa povera bestia faceva solo un uovo all’anno, così in poco tempo si è arrivati all’estinzione. L’ho sempre detto io: fossimo tutti vegetariani…! Cervi a parte, gli altri incontri inaspettati riguardano manguste, macachi e maiali selvatici, anch’essi importati dai colonizzatori. Per fortuna qualcosa di endemico c’è: gli insetti, giganteschi come nel resto dell’Africa, la fauna marina e i coloratissimi uccelli tropicali (questo è un bulbul dalle orecchie rosse).
Cucina
L’incredibile multietnicità di Mauritius la si vede anche nella cucina tipica. Sulla tavola non manca mai il burro, che ti fa pensare per un attimo di trovarti in un ristorante francese in inverno. Ma si bevono succhi di mango e frutto della passione, che ti fanno tornare all’idea di isola tropicale; oppure si sorseggia rum agricolo, come quello delle Antille Francesi. A sorpresa arriva un curry come piatto principale, e la quantità di spezie e la salsa piccantissima che lo affianca ti fanno ricordare la parte indiana della popolazione e il passato dell’isola come tappa della via delle spezie (un po’ come succede in Kenya).
Poi arriva un piatto di noodles, e riaffiorano nella tua mente i numerosi occhi orientali che hai incrociato nelle strade dell’isola. L’anima creola di Mauritius, a prima vista, confonde. Ti fa credere di essere prima in un posto, poi in un altro: è solo alla fine che capisci che la sua essenza è proprio un mix colorato che ti ha fatto viaggiare stando ferma.
Non so te ma almeno io sono rimasta colpita dalle bellezze naturali così varie: è un’isola che racchiude una infinità di paesaggi. Il verde ed i colori non mancano proprio. Fantastica Mauritius
Hai ragione Agnese. Montagne, foreste tropicali, cittadine affollate, spiagge bianchissime e le terre colorate di Chamarel. Davvero molto particolare, non me l’aspettavo così.
E’ stato bellissimo leggere di Mauritius, deve essere un’isola affascinante, e lo si capisce anche dalle tue splendide parole! 😉
Grazie Lucia! Sì è molto affascinante, più che altro per questa sua anima che non ti aspetti ma che emerge in ogni cosa. Non è un’isola esotica che ha solo uno splendido mare, questo è certo.