di Marianna Peracchi
Tra tutte le vacanze che avrei mai pensato di fare nella vita una crociera non c’era. Sì, perché di solito l’immagine che si ha della crociera è quella di due simpatici pensionati coi capelli bianchi che guardano fuori bordo mano nella mano. Considerato che alla vecchiaia mi mancano ancora diversi anni e alla pensione diversi secoli, la crociera quindi non rientrava nel mio immaginario canonico. Quindi come ci sono finita su una nave di 294 metri in mezzo al mare Mediterraneo?
Ci abbiamo fatto una vacanza di famiglia. D’altronde, quale miglior modo di cementare le relazioni familiari se non ritrovarsi costretti in mezzo al mare, senza alcuna possibilità di fuga e – udite udite – senza poter comunicare col mondo esterno?
CROCIERA: IL MAL DI MARE FANTASMA
Prima di partire ho fatto come tutti quelli che partono per una crociera ed è stato chiedere “Ma si sente il mal di mare?” D’altronde, memore di terrificanti viaggi in traghetto con mare forza nove, non potevo non chiedere. La rassicurante risposta – Ma no! – è stata, per l’appunto, rassicurante.
Quello che però non ti dicono è che sì, il mal di mare non lo senti, ma senti benissimo il vibrare costante della nave, di più se ci sono tratte lunghe e la nave va – per usare un termine tecnico – a paletta. Insomma il letto vibrante forse andava di moda nei Love Hotel degli anni ‘70, ma negli anni 2018 si sta benissimo senza.
CROCIERA: I COSTI CHE NON TI DICONO
Ora non entrerò nel dettaglio perché variano da compagnia a compagnia, ma tenete presente una cosa: siete su una nave, in mezzo al mare, e tutto quello di cui avete bisogno ve lo fornirà la compagnia con cui viaggiate. Quindi preparatevi, sarà quasi tutto a pagamento, bevande comprese. Inoltre, appena vi allontanate dalla costa, mettete subito il cellulare in modalità aereo: infatti appena usciti in mare aperto le tariffe – soprattutto per internet – diventano stellari e potreste trovarvi col credito azzerato. E no, il roaming non funziona in alto mare. Spesso sulla nave si possono acquistare pacchetti internet, ma al giorno, costano come un mese sulla terraferma.
L’isola di Santorini: una delle tappe durante la crociera. [Foto di Marianna Peracchi]
DAL PORTO ALLA CITTÀ
Cosa che spesso non si dice è che la nave ti lascia in porto, ma da lì, se non acquisti il biglietto della navetta, sei abbandonato a te stesso. A volte ti va bene e il porto è raggiungibile a piedi, altre volte i chilometri sono diversi da fare e non tutti agevoli. Quindi, informatevi prima su dove arriverà la nave e come raggiungere le città più vicine. Non fate come me che a Corfù ho fatto 12 chilometri a piedi, di cui 6 in salita.
L’EFFETTO VILLAGGIO TURISTICO
Se non ti piacciono i villaggi vacanze, non mettere piede su una nave da crociera. Bisogna dare atto che l’organizzazione che c’è è immane e che gli animatori non sono pressanti come nei villaggi vacanze, per cui se vuoi stare su una sdraio a dormire, no problem. Però ci sarà gente dappertutto, sempre e dovunque. Non ci si scappa. Quindi non proprio una vacanza ritirata. E se ti aspetti i tranquilli vecchietti di cui sopra, dimenticateli, perché in realtà nella mia crociera c’erano un sacco di adolescenti (e monopolizzavano l’idromassaggio).
Tramonto durante la navigazione in crociera [Foto di Marianna Peracchi]
Detto questo, in realtà, le crociere hanno anche molti lati positivi: sulla nave sei molto coccolato, il personale è tutto a tua disposizione, le attività sono molte e varie, spesso hai occasione di vestirti bene e la possibilità di svegliarti ed essere in un posto nuovo e bellissimo è impagabile. Insomma, una volta nella vita è un’esperienza da fare, ma preparatevi prima. E portatevi una felpona, che in navigazione c’è vento.