Ma il bagaglio geniale esiste davvero?

di Rossana Cavallari

Preparare la valigia prima di un viaggio è un’operazione divertente che può trasformarsi in una fonte di stress. Bisogna ponderare bene che cosa portarsi con sé e cosa lasciare a casa, lasciando ogni volta in sospeso l’annoso interrogativo: esiste il bagaglio geniale? Maria Letizia Polverini ha risposto a questa domanda in un intero libro: scopriamo insieme che cosa suggerisce.

L’ORGANIZZAZIONE DEL BAGAGLIO: PORTO TUTTO O LASCIO A CASA?

Credo, senza paura di essere smentita, di aver vissuto le diverse fasi della mia vita attraverso il modo in cui preparavo la valigia.

Metodica e perfettamente ordinata prima; trasposizione delle case nelle quali ho vissuto poi; ansiosa quando sono diventata mamma mettendo, nello spazio ridotto che è un trolley, infinite quantità di cambi e un numero assurdo di medicinali per scongiurare qualsiasi imprevisto salvo, poi, essere colta alla sprovvista da quello a cui non avevo minimamente pensato. Oggi, invece, sono in una fase di equilibrio pur sapendo che il mio rapporto con la preparazione di un bagaglio può ancora farmi sorridere vedendomi combattere con le mie incertezze su abiti, cambi e cose indispensabili che, forse, proprio tali non sono.

Di certo mi hanno parecchio ispirata i miei colleghi maschi. Mi sono sempre chiesta come mai, a parità di giorni di spostamento, loro avessero al massimo uno zainetto e io oltre lo zaino sempre una borsa capiente nella quale inserire quello che, dal mio punto di vista, è fondamentale e cioè quasi sempre tantissimi libri che poi non riesco a leggere quanto vorrei.

Da ottima osservatrice quale sono, quindi, ho iniziato a muovermi portando con me poche cose, scoprendo non solo che posso farlo ma, anche, che mi affatico meno e che, in caso di necessità, una lavanderia e un negozio low cost potranno sempre salvarmi.

IL BAGAGLIO GENIALE: I CONSIGLI DI MARIA LETIZIA POLVERINI

Per questo ho trovato davvero interessante e utile Il bagaglio geniale di Maria Letizia Polverini un libro che, già dal titolo, mi ha incuriosita volendo capire quali fossero i segreti (a me ancora sconosciuti) per gestire questa magica arte che serve non solo a facilitare l’esperienza del viaggio ma, in realtà,  anche quella della vita.

Maria Letizia Polverini, infatti, è esperta di riordino e con i suoi suggerimenti ci aiuta a vivere in modo più semplice cercando di alleggerire le nostre ansie e le nostre preoccupazioni. Di questo libro ho apprezzato il grande senso di praticità. Se si decide di seguirlo con piglio pragmatico sbagliare, a mio avviso, risulta impossibile perché, in fondo, scrive l’autrice “il bagaglio perfetto richiede precisione e razionalità; l’obiettivo è la leggerezza dell’indispensabile”. Allora pronti a viaggiare sapendo cosa mettere in valigia, come disporlo e come piegarlo per non sprecare lo spazio disponibile?

Via libera a griglie e schemi che ci indicano cosa portare nelle diverse occasioni che sia un fine settimana in una nuova città, uno spostamento di lavoro, una gita al mare o in campagna nulla ci vieta di essere pratici, comodi, ordinati e volendo un pizzico stilosi pur non dovendo avere con noi l’intero armadio di casa.

Da non perdere i consigli base con l’indicazione dei capi evergreen nei colori neutri come bianco, nero, grigio, blu per risparmiare tempo così come un piccolo beauty che non ci obbligherà, ogni volta, a preparare il necessario per la cura della nostra persona.

Divertenti i suggerimenti per viaggiare con amici, fidanzati, bambini, suoceri o colleghi perché, in fondo, nelle situazioni che richiedono attenzione e spirito di adattamento oltre che la condivisione di luoghi e spazi, avere una valigia adatta e poco ingombrante potrà essere di aiuto più di quanto non possiamo pensare.

Grazie a questo libro ho ricordato che preparare bene quello che serve prima di partire servirà a facilitare il viaggio in seguito e quindi a non pentirsi delle scelte compiute sapendo che possiamo esercitarci per comprendere quello che possiamo dimenticare perché, realmente, non ci servirà. Insomma se viaggiando si impara, come si usa dire, viaggiare con il bagaglio consono si rivela, certamente, un buon modo per provare quanto meno a conoscersi meglio. E voi come preparate le vostre valigie? Avete suggerimenti da condividere?

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