Lo chiamano il paese arcobaleno, e lo è davvero, in ogni sua sfumatura. Dai diversi colori della pelle degli abitanti a quello del cielo, del mare e del paesaggio, che cambia in continuazione. Ho passato 3 settimane in Sudafrica e non mi sono assolutamente bastate. Oltre alla natura, che ti fa sentire veramente un nulla, c’è qualcosa in più che mi è rimasto nel cuore, e sono state le emozioni che ho provato chiacchierando con le persone del luogo. Vado con ordine. Durante il viaggio ho riempito un taccuino intero di appunti, per paura di dimenticare qualcosa, e visto tutto il materiale raccolto ho pensato di dividere il mio racconto in alcune tappe, che per comodità ripercorrono quelle del mio Sudafrica.
Mpumalanga e Kruger National Park
La prima tappa del viaggio: tutta la potenza della natura tra canyon, cascate e safari.
Victoria Falls, Zimbawe
La seconda tappa del mio viaggio mi ha portato alle cascate Victoria, dal lato dello Zimbawe. Meravigliose, c’è poco da dire, ma intorno c’è tanto da sapere.
Road trip da Port Elisabeth a Cape Town
Un viaggio tra paesaggi diversi fatti di spiagge, foreste, baie e colline in compagnia di balene, delfini e pinguini.
Cape Town, la città madre
L’ultima tappa del mio viaggio. Una città splendida, colorata, complicata e ricca di umanità.
Qui trovate la mappa del mio viaggio:
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Le mie impressioni
Prima di cominciare a raccontarvi il viaggio tappa dopo tappa, vi racconto quello che mi ha lasciato, e cosa mi sia piaciuto (e cosa no) del Sudafrica. Parto subito da quello che non potrò mai dimenticare: il cielo stellato, le albe e i tramonti. Mai visto nulla di simile, sul serio. La prima notte è stata spaziale. Non riuscivo a prendere sonno, e non per il jet lag. Semplicemente, non volevo chiudere gli occhi e perdermi lo spettacolo di un cielo così profondo e così completamente illuminato da un infinito numero di stelle. Le albe e i tramonti poi arrivano all’improvviso, è una cosa molto strana. Si passa dall’oscurità alla luce in un attimo, e viceversa. Sembra che il sole abbia fretta di sorgere e altrettanta di congedarsi, ma in quei momenti pittura il cielo di tinte che vanno dal rosa, all’arancio, al viola. Avrò fatto qualcosa come mille mila foto ad albe e tramonti sudafricani, tanto da farne una cartella a parte del mio hard disk. La natura in Sudafrica è sfrontata, spregiudicata in ogni sua forma. Si passa dal paesaggio montano del Mpumalanga a quello bruciato dal sole del Kruger National Park, dalle colline del sud con vigneti e alberi da frutta fino alle bianchissime spiagge sull’oceano.
Ecco un’altra cosa che non mi aspettavo: delle spiagge così belle. Pensavo somigliassero di più a quelle della California, invece posso dirvi che in molte baie sembra di essere ai Caraibi o alle Maldive. Solo che magari accanto a te nuota un pinguino, o uno struzzo si fa una corsetta mentre tu ti rilassi un momento sulla sabbia. Sì, mi è successo anche questo. Oltre al faccia a faccia con due rinoceronti, aspettare elefanti, zebre e giraffe che attraversano la strada, osservare i leoni mentre vanno a caccia e i cuccioli giocare tra loro, seguire la nube di polvere alzata da una mandria di bufali che cerca l’acqua. Indimenticabile, decisamente. Come certi sguardi. Quelli di signore e signori di città, a Cape Town. Bianchi, over 65, con le loro macchine costose e gli occhi di ghiaccio. Incontrandoli, ho pensato di avere di fronte dei nazisti. Persone che vivevano discriminando gli altri, in un modo che purtroppo ha delle conseguenze ancora visibili. Vi confesso, proprio una brutta sensazione. Avrei voluto fermarli e chiedere loro “come avete potuto permetterlo, accettarlo, conviverci?”. Le township, il razzismo, la differenza tra chi ha tutto e chi nulla: tutto questo esiste ancora. Sembra qualcosa di lontanissimo, ma in realtà Mandela è stato eletto presidente solo nel 1994, praticamente ieri.
Visitando la sua prigione e parlando con gli ex detenuti di Robben Island ho capito che il perdono può cambiare davvero le cose. Nelle loro parole non ho colto rabbia, ma la voglia di raccontare la propria storia perché sia di lezione, perché non si dimentichi, perché non si ripeta quell’orrore. E poi ho visto bianchi e neri lavorare fianco a fianco nei negozi e nei ristoranti, cenare insieme, studiare insieme e allora ho respirato la speranza e la voglia di cambiare che ha questo paese. Non tutti ovviamente condividono questo desiderio, ma nei giovani ho visto e ascoltato la voglia di superare il passato, di voltare pagina.
Il Sudafrica è un paese pericoloso?
Vi dirò la verità, prima di partire ho ascoltato moltissime persone preoccupate per questo viaggio, a partire dal mio compagno. In realtà io non mi sono mai sentita in pericolo o comunque non al sicuro. Come in qualsiasi altro posto del mondo, bisogna tenere gli occhi aperti. Mentre ero lì leggevo notizie di sparatorie nelle nostre città e di ragazzi uccisi in strada in mezzo alla folla; questo solo per dire che la violenza può colpirci ovunque. Secondo me l’unica cosa da fare è evitare comportamenti che normalmente a casa nostra non adotteremmo. Ci sono quartieri della mia città, Roma, dove non andrei a passeggiare di notte da sola (alcuni anche di giorno), non vedo perché dovrei comportarmi diversamente quando sono in viaggio. La sicurezza al 100% è impossibile. Bisogna sempre essere vigili e non commettere imprudenze, ascoltando i consigli delle persone del posto e informandosi bene. Un ragazzo di Cape Town ad esempio mi ha detto: “Qui i semafori non sono un’indicazione, ma un suggerimento”, quindi attenzione a quando attraversate la strada!
Il Sudafrica è costoso?
No, assolutamente. A patto naturalmente di sapersi accontentare. Dormire e mangiare all’interno dei parchi naturali gestiti dal governo (South African National Parks), piuttosto che nelle lussuose riserve private, e partecipare ai safari con i ranger SANPARKS è davvero economico, e queste guide sono le migliori in assoluto. Inoltre, visitare il Sudafrica quando da noi è estate significa che lì è bassa stagione, quindi i prezzi sono ancora più convenienti. Ho dormito in meravigliose stanze doppie da 25 euro e cenato, anche in ristoranti piuttosto carini, con 8 euro. La cosa probabilmente più costosa è la colazione. Ecco, a Cape Town mi è capitato di pagarla anche 10 euro. Devo dire però che avrebbe sfamato 4 persone.
In generale, per dormire, mangiare e per gli spostamenti il Sudafrica è piuttosto economico. La benzina costa decisamente meno che da noi e le strade sono eccellenti, anche nelle zone più sperdute del paese. Attenzione però alle persone che camminano ai bordi delle strade, anche in autostrada. A volte sbucano dal nulla e attraversano in punti impensabili. Come sapete in Sudafrica la guida è a destra, ma dopo qualche momento di imbarazzo ci si abitua in fretta. Anche i comandi sono al contrario, per cui mi è capitato spesso di invertire la leva della freccia con quella del tergicristallo; nulla di grave ovviamente. È stato un po’ più complicato fare le manovre in retromarcia perché doversi girare a sinistra è scomodo, almeno per me. E solo a fine viaggio sono riuscita a salire in macchina dal lato giusto! Superata l’impasse iniziale, vi godrete la strada. Se poi davanti a voi trovate un veicolo più lento, questo si sposterà a sinistra per farvi passare; per ringraziarlo è abitudine dei sudafricani attivare le 4 frecce, mentre l’automobilista sorpassato vi saluterà con i fari. Carino, no?
Scordatevi internet. Il wi-fi praticamente non esiste, e quando c’è la linea è veramente lenta. La cosa in realtà non mi è dispiaciuta così tanto, anzi, l’ho presa come l’occasione per disintossicarmi da social e chat; questo però vi costringe ad organizzare tutto con un certo anticipo perché una volta sul posto sarà difficile prenotare un albergo o un’escursione via internet.
Nei prossimi post vi racconterò le tappe del mio viaggio, in cui ho inserito anche una breve parentesi in Zimbawe per le Victoria Falls, ma intanto sono curiosa, siete stati in Sudafrica? E quali sono state le vostre impressioni generali?
Ed eccolo qui il Sud Africa, il viaggio dei viaggi che sogno da una vita.
Accantonato da un po’, spero davvero il prossimo anno di realizzare questo on the road lungo la costa e poi una full immersion nel Kruger park.
Suggerimenti utilissimi ed itinerario che avevo in mente, grazie per i preziosi consigli.
Buoni viaggi
Monica I Viaggi di Monique
Grazie Monica,
sono contenta che questo post ti sia stato utile. Ho tante cose da scrivere ancora, ci sono un sacco di curiosità che ho scoperto solo una volta sul posto e che racconterò nei prossimi giorni. Se hai bisogno di info scrivimi pure!
Misa
Posso confermare tutto quello che hai detto… il Sud Africa è meraviglioso, i prezzi sono davvero convenienti e quanto alla sicurezza noi non abbiamo avuto assolutamente nessun problema, abbiamo scorazzato da soli qui e la senza nessun problema! Raccomandatissimo!
Bene, sono contenta che anche tu abbia avuto una bella esperienza in Sudafrica! Io ho vissuto proprio 3 settimane con il sorriso sempre stampato sulla faccia, e ogni volta che ripenso a questo viaggio mi ritorna 🙂
bellissimo hai anche noleggiato un’auto? complimenti io prima o poi dovrò decidermi sarebbe il mio battesimo in terra africana;-)
Ciao Michele,
grazie per i complimenti! Ne ho noleggiate due in realtà, un SUV per girare tra Mpumalanga e al Kruger e un’utilitaria per il viaggio sulla costa da Port Elisabeth a Cape Town. Le strade sono semplicemente perfette, non esistono buche o asfalto rovinato, per cui si gira molto bene ovunque.