Perché le Oasi LIPU e i centri di fauna selvatica sono a rischio chiusura

Qualche giorno fa vi ho parlato della mia esperienza da volontaria in un Centro di Fauna Selvatica. Oggi invece voglio descrivervi le recenti difficoltà che centri e oasi come questo stanno passando, e per farlo meglio mi sono fatta aiutare da Fabrizio Bandera: volontario al CRFS (Centro Recupero Fauna Selvatica) LIPU “La Fagiana” di Pontevecchio di Magenta (Milano), mi ha aiutata a scrivere questo articolo dandomi tutte le informazioni sul centro.

Il CRFS Lipu “La Fagiana” è un luogo adibito alla cura e riabilitazione degli animali selvatici ad opera di LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli). L’ambulatorio veterinario nel quale transitano ogni anno oltre 1.000 animali selvatici feriti è ospitato dal 1998 in una sede del Parco del Ticino a ovest di Milano, nella frazione Pontevecchio di Magenta (MI), all’interno della Riserva Naturale “La Fagiana”.
La fauna selvatica trova presso questo speciale ambulatorio veterinario le cure specialistiche e l’ambiente idoneo per la degenza, la riabilitazione e il rilascio. La legge che autorizza il CRFS Lipu alla detenzione della fauna selvatica a fini di recupero è la Legge 157/92 che definisce tutta la fauna selvatica “patrimonio indisponibile dello Stato”. Quello del soccorso ai selvatici da parte dei cittadini è quindi un gesto di grande senso civico, oltre che etico e morale, che permette di mantenere in vita, salvandolo da morte e/o sofferenza, una parte del patrimonio faunistico nazionale.

La normativa regionale impone la detenzione temporanea dei selvatici solo in ambulatori autorizzati ubicati in luoghi naturali specifici, come appunto la riserva naturale.
È così che un picchio guarito deve solo affacciarsi sulla soglia della voliera dove ha avuto modo di allenarsi al volo dopo un incidente per individuare uno dei grandi alberi della riserva e decidere di viverci, come è spontaneo per una poiana appoggiarsi ad una corrente termica ascensionale e salire in alto a volteggiare nei boschi del Ticino subito dopo il suo rilascio.
La diversità delle specie selvatiche ricoverate è vasta, così come lo sono le cure da offrire agli speciali degenti, ci sono i ricoveri urbani come i rondoni che hanno il primato di ricoveri (200 individui in soli 2 mesi quest’anno), merli e cornacchie ma anche passeri e fringuelli, e poi tanti rapaci diurni e notturni come civette, gheppi, poiane.
Seppur in misura minore capitano anche mammiferi: volpe, faina, tasso, ghiro, capriolo e tanti ricci e pipistrelli.

Il CRFS Lipu è aperto tutti i giorni per offrire la necessaria assistenza ai feriti con i farmaci e ai giovani non ancora autonomi nell’alimentazione.

fiorrancino LIPU la Fagiana
Un fiorrancino riabilitato all’Oasi LIPU la Fagiana

Perché le oasi, i CRAS e i CRFS LIPU sono a rischio chiusura

Quello del recupero della fauna selvatica è un impegno che l’associazione svolge al momento senza alcun sostegno da parte degli enti preposti, di fatto uno dei brutti risvolti dell’applicazione della legge Delrio volta all’eliminazione delle Province.
Le Province sono infatti incaricate dallo Stato di occuparsi dei selvatici e lo fanno appoggiandosi ad associazioni qualificate come la Lipu o il WWF, purtroppo però, nonostante un accordo valido, la Provincia di Milano nel mese di Novembre 2014 si è sottratta dal liquidare il contributo di 15.000 euro per l’attività del 2014 (anno già trascorso) annullando poi la convenzione per il 2015. Così come Milano anche Novara negli anni scorsi e Pavia nel 2015 hanno annullato la convenzione.
A tutti gli effetti il recupero realizzato oggi al CRFS La Fagiana vive solo grazie ai soci Lipu che sostengono i costi della degenze e ai donatori che permettono il lavoro di staff, veterinari e dei nostri volontari che salvano di continuo animali e aiutano con la promozione oltre a fornire informazioni indispensabili ai soccorritori. Si trovano nella stessa situazione numerosi centri di recupero animali in tutta Italia.

Purtroppo i medicinali, i mangimi, e le spese della gestione stessa del centro si fanno sentire ogni giorno di più, rendendo sempre più difficile coprire le esigenze monetarie del centro di recupero.
Ripensando al picchio che dopo le cure esce dalla voliera finalmente in forze e si sceglie la nuova casa…o alla poiana guarita che nella sua maestosità torna a salire sempre più in alto per dominare i cieli del Parco del Ticino…non possiamo che dire: e se il centro non ce la facesse nei prossimi mesi? E se non potessimo più accogliere e rimettere in libertà i martin pescatori, le rondini, gli scoiattoli, le simpatiche civette…? Cosa ne sarà di più di mille animali selvatici che ogni anno qui ricevono una seconda possibilità?

Come aiutare l’Oasi LIPU “La Fagiana”

L’Oasi “La Fagiana” sta cercando in tutti i modi di stare in piedi ed assicurare al centro un futuro più sicuro e per questo chiede aiuto a tutti quelli che vogliono sentirsi partecipi del lavoro e dello sforzo dei volontari.

Chi volesse dare una mano con una donazione può telefonare tutti i giorni dalle 10 alle 17 al numero 338 3148603 e parlare direttamente con una responsabile del centro per ottenere tutte le indicazioni, oppure fare direttamente un bonifico bancario sul c/c intestato a LIPU Onlus all’IBAN IT50V0335901600100000101658 specificando come causale “SOSTEGNO A CRFS LA FAGIANA (MI)”.
Chi volesse prima approfondire, può vedere l’attività quotidiana dell’Oasi nella sua pagina Facebook.

Anche una piccola donazione può fare la differenza!