In Normandia a caccia di maree

Ogni tanto capita di essere fortunati. E di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Altre volte la fortuna te la devi andare a cercare. Nel mio caso, la dea bendata mi ha regalato un fine settimana libero da impegni nel periodo ideale per volare in Normandia a vedere come l’alta marea trasformi Mont Saint Michel in un’isola. Così mi sono trovata di fronte ad un coefficiente di marea di 117 su un massimo di 119 (il coefficiente indica la differenza d’altezza fra l’alta e la bassa marea): in pratica davanti ai miei occhi l’acqua si è “alzata” di circa 13 metri (e se ve lo state chiedendo, no, non è l’ideale per fare surf!).

Quello delle maree è un fenomeno naturale che si ripete periodicamente sulle coste francesi così come in tante altre parti del mondo; l’eccezionalità dell’evento, in questo caso, sta proprio nelle dimensioni della marea e nel fatto che Mont Saint Michel abbia riacquistato da poco tempo tutto il suo carattere marino (basta che il coefficiente superi i 110) e il suo fascino.

 

Il viaggio per Mont Saint Michel

Sbarcata a Parigi, sono arrivata comodamente in auto nei pressi di Mont Saint Michel la sera prima del grande evento, cogliendo l’occasione lungo il tragitto (circa 400 km) di una toccata e fuga a Giverny, grazioso paesino reso famoso da Monet (i giardini del pittore aprono però solo da aprile a ottobre), a Vernon, dove si può vedere il famoso Mulino D’Andé, l’unico con la ruota pendente originale e ora trasformato in un hotel di lusso, fino a Rouen, luogo del martirio di Giovanna d’Arco.

Moulin d'Ande
Moulin d’Ande (foto di Misa Urbano)

 

Il ricordo della diciannovenne giustiziata per eresia nel 1431 è affidato ad una strana chiesa che porta il suo nome e che si trova nella piazza del vecchio mercato, al termine di Rue du Gros Horloge, il corso principale della cittadina che prende il nome dall’orologio medievale del campanile gotico che ha una sola lancetta su ogni lato.

Chiesa di Rouen
La Chiesa di Rouen e il mercato (foto di Misa Urbano)

 

La passeggiata a Rouen mi ha messo appetito, e così mi sono infilata dentro un localino davvero ideale per una breve sosta, il Social Perk (43 Rue de la Tour de Beurre), che come si intuisce subito si ispira in tutto e per tutto, dal nome all’arredamento (compreso il mitico divano), al celebre Central Perk della serie tv Friends. Se ci capitate all’ora di pranzo o di cena non potete non assaggiare una crêpe salata, altrimenti vi consiglio di coccolarvi con i dolci e i frullati della casa.

Social Perk
Merenda al Social Perk (Foto di Misa Urbano)

 

Arrivata a Mont Saint Michel quando era già notte, ho preferito andare dritta a dormire a Ducey, paesino a pochi km dal Mont, per essere pronta la mattina dopo. La sveglia infatti è suonata presto: dovevo essere all’interno delle mura dell’abbazia prima delle 8, quando la marea avrebbe cominciato a crescere e il ponte d’accesso sarebbe stato chiuso al passaggio.

 

Mont Saint Michel

Grazie ai lavori terminati di recente con la costruzione della nuova diga e di un nuovo ponte di accesso, Mont Saint Michel ha riacquistato il suo carattere marino e con l’alta marea torna ad essere un’isola. Rispetto al passato, per arrivare al Monte ora bisogna lasciare l’auto nel parcheggio che si trova a un paio di km di distanza e prendere la comoda navetta (gratuita), che in breve porta i turisti sotto le mura o eventualmente, se il tempo lo permette, fare una bella passeggiata.

Mont Saint Michel
Mont Saint Michel (foto di Misa Urbano)

Quando l’acqua ha cominciato a salire ero “appostata” su un bastione e mi sono gustata lo spettacolo della marea che chiude ogni via di accesso al Mont se non tramite mezzi anfibi. La cosa che mi ha sorpresa di più è stata la velocità con cui sale l’acqua. La trasformazione in isola di Mont Saint Michel si compie in pochissimi minuti, e nel giro di due ore la marea si ritira riaprendo il passaggio. All’interno delle mura ci sono pub, ristoranti, alberghi di lusso e negozi di souvenir, oltre ovviamente all’abbazia, patrimonio mondiale dell’Unesco. Cosa fare una volta all’interno del Monte? Ovviamente girare per le sue antiche stradine e ammirare il paesaggio della baia, poi assaggiare le delizie della Mère Poulard, una famosa chef locale di fine ‘800. Ho scelto i cookie al cioccolato: deliziosi ma non esattamente cheap.

Prima o dopo la visita all’abbazia fate un salto al Centro d’Informazioni Turistiche (accanto al capolinea delle navette per il Mont), dove si può osservare come e perché è cambiata la baia grazie ai lavori cominciati, non senza polemiche, una decina di anni fa.

 

Normandia e Bretagna

Prima di fare rotta per Parigi per tornare a casa, ho approfittato di una giornata di esplorazione delle coste bretoni e normanne. Ogni cittadina che ho visitato anche se per poche ore, mi ha lasciato qualcosa di memorabile. Dalla costa sferzata dal vento di Cancale, in Bretagna, alla scogliera di Granville, con il suo caratteristico faro sull’oceano e l’affascinante casa-museo di Christian Dior.

Casa Museo di Christian Dior
Casa Museo di Christian Dior (foto di Misa Urbano)

 

Risalendo verso Parigi, tappa obbligata sono state Deauville e Treville, raffinate località balneari nella Bassa Normandia dalle spiagge infinite, e soprattutto Honfleur, che con il suo porticciolo e le sue stradine tortuose mi ha letteralmente fatto impazzire!

Honfleur
Honfleur (foto di Misa Urbano)

Cosa mangiare

Detto delle squisitezze della Mère Poulard, impossibile superare un fine settimana in Francia senza mangiare crêpe dolci o salate (galettes) ad ogni ora del giorno e della notte, o togliersi qualche sfizio con le famose caramelle “au beurre salé”. Pollice verso invece per il tipico sidro di mela, conosciuto come lo “champagne della Normandia”, servito in tazza. Le mele sono un elemento tipico della regione almeno quanto la pioggia e i frutti di mare, ma questo particolare sidro, fermentato e frizzante, non è decisamente il mio genere.

Curiosità

Mai sentito parlare della via Michelita o della via Angelica? Le basiliche di Mont Saint Michel in Francia, la Sacra di San Michele in Val di Susa e Monte Sant’Angelo sul Gargano sono posizionate su un’unica linea retta. La leggenda vuole che questo tracciato, percorso dai pellegrini del passato, fosse stato creato dalla spada di San Michele durante la lotta contro il demonio. La Sacra di San Michele in Piemonte inoltre si troverebbe esattamente a metà della Via Michelita, a 1000 chilometri da Mont Saint Michel e a 1000 chilometri da Monte Sant’Angelo in Puglia.

Cacciatori di maree?

Per programmare al meglio il vostro viaggio inseguendo l’alta marea, oltre a www.projetmontsaintmichel.com,  vi consiglio di consultare un buon sito meteo marino, io ho usato questo: marittima.meteoconsult.it/.