Kenya, nessun pericolo ebola

Ieri sera sono stata alla conferenza stampa dell’ente del turismo del Kenya. Questa organizzazione sta attualmente creando numerosi appuntamenti formativi in Italia per il rilancio della destinazione che, come hanno spiegato, non è al momento toccata dal virus ebola.
Il primo evento di novembre è stato proprio quello di ieri sera, incentrato sulla campagna #WhyIloveKenya, che invita le persone a comunicare con questo hashtag i motivi del proprio amore per questa terra.

Essendo stata in Kenya e avendoci lasciato il cuore, io avevo detto la mia già a luglio:

Fraintesa on Twitter   3 reasons  whyIloveKenya  Masai Mara  Tsavo East and Hell s Kitchen canyon

Durante l’evento è intervenuto Alex Tunoi, Regional Marketing Manager da Nairobi, che ha esordito salutando con un caloroso Jambo e ha dichiarato che attualmente in Kenya non c’è pericolo di ebola, ma sono state comunque create delle safe zone e una equipe specializzata per monitorare eventuali casi di contagio. Tunoi ha specificato che i contagi si sono verificati nell’Africa Occidentale, in una zona che sarebbe a ben 8 ore di volo dal Kenya, se ci fossero voli diretti. Ad oggi non sono neanche state registrate attività o presenza di ISIS nel Paese quindi la destinazione è stata presentata come sicura.

Durante la conferenza stampa hanno parlato anche il governatore della Regione del Samburu, che ha descritto le specie animali endemiche della contea, e un rappresentante di Kenya Airways, compagnia che vola sul Kenya non dall’Italia ma da Parigi (dall’Italia volano Ethiopian Airlines e Turkish Airlines).

Il turismo per il Kenya ha un’importanza vitale – nel 2012 ha generato più di 80 miliardi di scellini kenioti (più di 700 milioni di euro) – ed è per questo che l’ente lo sta rilanciando.
Gli altri appuntamenti previsti per novembre comprendono giornate di formazione con tour operator e agenti di viaggio specializzati a Roma, Livorno, Como e Ancona. Incontri, workshop e roadshow serviranno a dialogare col mercato italiano e a approfondire la conoscenza della destinazione.