Cosa vedere a Bevagna

Bevagna è uno dei miei posti preferiti in Umbria. Ci sono stata 3 volte, la prima nel 2011, ma ogni volta che ci torno scopro qualcosa di nuovo e finisco la giornata con un sorriso: ecco cosa vedere a Bevagna per cogliere il meglio del borgo.

Le rievocazioni medievali

Questo borgo è famoso per il suo Mercato delle Gaite, una rievocazione storica che nell’ultima settimana di giugno lo trasforma nel paese medievale che era intorno al 1300 e vede i suoi quattro quartieri principali sfidarsi in gare di mestieri, di abilità e di gastronomia. Durante il resto dell’anno è comunque possibile visitare le botteghe medievali che la contraddistinguono: io ad esempio ho ascoltato un mastro ceraio che mi ha spiegato come si fanno le candele di cera e qual è il loro valore.
http://www.youtube.com/watch?v=5APhZunX7jw
Tra le altre botteghe, ho visto anche quella del cartaio, che produce la carta a partire dai tessuti.

Le terme romane


Queste terme pubbliche romane risalgono al II sec. d.C. e hanno uno splendido pavimento a mosaico con animali marini: ci sono rappresentati delfini, ippocampi, tritoni, polpi e aragoste. Comprendevano tepidarium, calidarium e frigidarium ed erano luoghi di incontro aperti a tutti….tipo le terme di oggi, però senza costume e tatuaggi.
Si possono fare foto ma senza flash, anche se i segnali in sala indicano che è vietato scattare fotografie.

Gli scorci unici del borgo


Chi va a Bevagna non può perdersi le tre sedie degli anziani, sulle quali sono ben in vista i nomi dei proprietari. Un’immagine davvero caratteristica del borgo.
Girovagando, oltre a questa scena, si colgono altri scorci indimenticabili. Chiostri medievali, terrazzi fioriti, sentieri sul fiume Clitunno, chiese medievali e splendide enoteche e trattorie tipiche da fotografare… e da provare.

L’ambulacro del teatro romano


Per visitare quello che resta di questo teatro del II sec. d. C. bisogna pagare un paio di euro, e in realtà il posto non è indimenticabile, ma la guida sì. È un signore vestito un po’ come Johnny Depp zingaro in Chocolat; con una forte inflessione napoletana spiega che è rimasto un ambulacro semicircolare che però in buona parte è stato chiuso e trasformato in abitazioni private. Nella parte visibile si può vedere la ricostruzione della casa di un mercante: qui la guida ha sfoggiato tutti i suoi aneddoti etimologici, spiegandomi ad esempio perché si dice “il gioco non vale la candela”. Eh sì, per scoprirlo dovrai passare un’oretta con lui, che è molto più divertente e bizzarro di Wikipedia.