Gent insolita: le chicche da non perdere

Ci sarà chi vi dirà di andare a vedere il Polittico dell’Agnello Mistico, un’opera monumentale di Van Eyck custodita nella Cattedrale di San Bavone. Io ci sono andata e ho preso l’audioguida (altrimenti, sinceramente, non sarei stata in grado di cogliere da sola tutti i significati nascosti tra i pannelli), ma sinceramente se mi chiedeste cosa vedere a Gent vi suggerirei altre cose – a meno che non siate appassionati di arte sacra e allora beh, alzerei le mani!

Gent è una città molto romantica e, comparata ad altre città delle Fiandre, è anche piuttosto viva perché popolata da molti universitari. Il centro storico si sviluppa intorno al fiume, tra castelli, chiese, birrerie e deliziosi bistrò. Si respira cultura, creatività e curiosità; i passanti sono felici di fermarsi a dare informazioni e nessuno sembra curarsi della pioggerellina che ogni tanto cade fitta. Bisogna fermarsi più di una notte per assaporarne tutti i gusti e ammirarne tutti i colori.

Per iniziare io fatto un tuffo nel passato della città visitando il Museo del Kitsch, House of Alijn. In questo museo suddiviso in due edifici si può ammirare una ricostruzione del passato attraverso oggetti, abiti, mobili, foto e video del secolo scorso. La collezione comprende cimeli risalenti anche a pochi anni fa, quando spopolavano il Commodore ’64, i primi video musicali e il culto dello Swatch.

Non lontano dalla House of Alijn si può camminare nella via dei graffiti, Werregarenstraatje, una stradina pedonale variopinta le cui pareti laterali sono interamente ricoperte di opere di street art.

Un altro posto che mi è piaciuto molto è il Design Museum, che oltre alle mostre temporanee espone una collezione permanente modernissima, stupefacente, che gli amanti del genere non potranno perdersi. Ci sono esposti, naturalmente, molti esemplari firmati dai più grandi designer italiani – soprattutto sedute, macchine da scrivere e accessori per la cucina.

Ma il design pervade un po’ tutta la città, soprattutto dal punto di vista architettonico: vi basterà alzare la testa per imbattervi in edifici moderni e sbirciare dentro i bar per scoprire esempi di arredamento di ultimo grido.

A proposito di cucina: non si può venire nelle Fiandre e non assaggiare i dolci tipici. Ecco i nomi da segnare per il cioccolato: i cioccolatini più minimal, particolari e costosi si trovano da Yuzu (ma sappiate che i commessi non sono particolarmente simpatici), mentre da Chocolato si trovano quelli più popolari e accessibili, in una gamma infinita di sapori e forme. In quest’ultimo laboratorio troverete anche i cioccolatini alle locuste e ai vermi, che a quanto pare ultimamente sono molto popolari tra i non vegetariani.

Più tradizionalisti? Provate il Cuberdon, un dolcetto al gusto di lampone e a forma di naso venduto nei tradizionali carretti del centro. Oppure il waffle, ma tenete presente che quello tipico di Gent è ben diverso da quello diffuso nel resto del Belgio perché è molto più soffice e leggero. Lo potete assaggiare nello storico laboratorio/pasticceria Etablissement Max.

Se siete amanti delle passeggiate (o volete semplicemente smaltire le abbuffate), andate al Muinkpark a godervi la calma e il silenzio tra gli alberi o a farvi avvicinare dalle anatre curiose che lo abitano. È un piccolo parco elegante e tenuto bene, in un’area residenziale a sud del centro storico. Non lontano da lì c’è il Klein Begijnhof, uno dei quartieri delle beghine, cioè le donne che si trasferivano intorno a una chiesa e sceglievano una vita monastica senza prendere i voti. A Gent ci sono vari beghinaggi ma questo è quello che mi è piaciuto di più. È particolarmente curato e quelle che erano le case delle beghine oggi sono splendide abitazioni ristrutturate. Passeggiando tra le case viene spontaneo pensare alla scelta di vita fatta da così tante donne in passato.

Per vedere la città da un punto di vista originale si può anche salire su una barca nel Graslei per scoprire gli angoli nascosti di Gent navigando i suoi fiumi. Ascoltate le preziose dritte della guida, vi mostrerà anche i locali più carini affacciati sull’acqua.

Per avere una prospettiva dall’alto invece bisogna salire sul Belfort, la torre civica sovrastata dal drago simbolo della città. Si sale in ascensore, per fortuna, e il panorama merita decisamente qualche fotografia – ma sarà piuttosto difficile fare un selfie perché la passerella intorno alla torre è decisamente troppo stretta per allungare le braccia con facilità!

Tornando ai luoghi più inusuali invece vi consiglio di fare un salto allo Spice Bazaar in Burgstraat 25. È un incantevole negozio fornitissimo, dove ho comprato diversi barattolini di spezie molto particolari a pochi euro…e dove sono in vendita anche le locuste e i vermi usati per i cioccolatini di cui sopra. Agli amanti della mostarda consiglio invece di fare un giro in un negozietto tradizionale meraviglioso, il Tierenteyn-Verlent.

Se siete vegetariani come me potrete tralasciare tranquillamente gli insetti e se cercate un aperitivo tipico e sfizioso potete andare da Charlie’s, un locale poco distante, a provare i kroakemandels, legumi salati che vengono tradizionalmente serviti in un cono di carta.

Altrettanto tipiche sono le patate fritte; se volete evitare quelle fritte nel lardo, andate al De Frietketel in Papegaai Straat 89, che fa le migliori tra quelle cotte in olio.

Per dissetarvi, prendete una buona birra al birrificio Gruut, che ne produce ben 5 diverse, o al Waterhuis aan de bierkant, dove sono sicura che come me impiegherete almeno 15 minuti per scegliere cosa ordinare.

E se davvero volete vivere la vera Gent, città creativa, curiosa e aperta, andateci a mangiare vegetariano al giovedì.

1 commento su “Gent insolita: le chicche da non perdere”

  1. Sarà un caso che il film Chocolat è ambientato proprio in Francia :-)!
    Interessante “questa” Gent!
    Ciao!!

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