#WakeUpRoma, sono scesa in campo per la mia città

Quando un’amica mi ha invitato a partecipare con lei al #WakeUpRoma, ho pensato che non possiamo sempre aspettarci che siano gli altri a sistemare le cose intorno a noi, e che c’è bisogno dell’impegno di tutti per renderle migliori o aiutarle a ritornare a splendere. In questo caso si trattava di scendere in strada insieme ai volontari di Retake Roma, un’associazione di cittadini che ha deciso di darsi da fare contro il degrado, per la valorizzazione dei beni comuni e per la diffusione del senso civico a Roma.

Cos’è #WakeUpRoma

Dopo aver organizzato tante attività nei singoli quartieri, Ratake Roma ha dato vita alla giornata #WakeUpRoma, il grande evento di sabato 12 marzo che ha portato migliaia di persone in 4 diverse zone della città. Con le mie amiche (Lucia di Milano e Mariella di Messina, che hanno fatto di Roma la loro casa) abbiamo scelto di lavorare ad Ostia, dove passiamo tanto tempo, d’inverno e d’estate, giocando a beach volley.

Il nostro WakeUpRoma

È cominciato tutto intorno alle 9.30 del mattino. Ci siamo registrare al gazebo allestito in una delle piazze più frequentate del municipio e abbiamo ricevuto il nostro fratino identificativo, guanti, raschietto e detergente, e ci siamo unite al resto del gruppo “pulizia e pittura”. Altri volontari si sono occupati del verde pubblico, ripulendolo e piantumando, della rimozioni delle scritte vandaliche, di adesivi e locandine abusive.

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Retake Roma: siamo pronte! [Foto di Misa Urbano]
All’inizio, com’è forse normale, c’è stata un po’ di confusione. Penso che siamo tutti troppo abituati a seguire delle indicazioni “dall’alto” e non a muoverci in autonomia, e quindi c’è voluto qualche minuto perché ognuno di noi, senza un leader a guidare le operazioni, prendesse l’iniziativa e decidesse cosa fare.
Poi, in modo molto naturale, abbiamo cominciato a pulire la strada dalle erbacce e dalla spazzatura in terra, chi con le mani chi con le scope a disposizione. Non potete immaginare quanti mozziconi di sigaretta abbia raccolto in pochi minuti. Pensate anche a questo quando fumate! È inutile dirvi quanto faccia male (immagino lo sappiate), forse quello che invece non sapete è che non è più di moda, vi fa puzzare terribilmente e i mozziconi sono davvero inquinanti. Proprio così: non sono biodegradabili, anzi. Per cui, quando li buttate per strada, sappiate che ve li ritroverete nel parco dove giocano i vostri figli, in spiaggia dove vi sdraiate a prendere il sole o in mare quando vi tuffate per un bel bagno.

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Retake Roma: i mozziconi raccolti [Foto di Misa Urbano]

Un po’ di colore sui muri di Roma

Dopo la pulizia è arrivato il momento di darsi alla pittura. Gli operatori dell’Ama, l’Azienda Municipale per l’Ambiente di Roma, hanno preparato per noi la vernice per il muro che dovevamo ripulire dagli orrendi e inutili scarabocchi di qualche maleducato che evidentemente non aveva di meglio da fare.

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Retake Roma: il prima [foto di Misa Urbano]
Pennelli e rulli in mano, ci siamo messe all’opera. Un paio d’ore d’intenso lavoro sono bastate per vedere i nostri mattoni tornare di un bel colore uniforme, sul quale, nel pomeriggio, un artista avrebbe poi realizzato un bel murale.

Retake Roma_dopo
Retake Roma: il dopo [Foto di Misa Urbano]

I commenti e le reazioni durante #WakeUpRoma

Ho capito che di fronte a una serie di volontari che si mettono a pulire la propria città, le persone si distinguono in due tipi: quelli che passano, guardano, magari fanno qualche domanda e poi si complimentano per il lavoro (e la mia speranza è che la prossima volta parteciperanno ad un’iniziativa simile), e quelli che fanno i vaghi, ti guardano quasi con disprezzo (pensando forse che tu stia buttando via il tuo tempo e le tue energie) e magari aggiungono un “tanto da domani tornerà tutto come prima”. È quello che mi ha detto un anziano signore mentre lavoravo, facendomi notare che gli scarabocchi sarebbero riapparsi presto. Potrebbe avere anche ragione, ma dopo aver passato ore al fianco di tanti bambini, ragazzi, adulti e anziani, mi è rimasta la sensazione che iniziative come questa, alla lunga, faranno la differenza.

Speranze bruciate?

Non ci crederete, ma al termine della mattinata, proprio mentre stavo portando via e mettendo a posto rulli, secchi e pennelli facendo attenzione a non lasciare nulla in giro, una “signora” che passava di là ha pensato bene di buttare per terra davanti a me il suo bel mozzicone di sigaretta. Non posso riportare quello che le ho educatamente detto (immaginate!), ma vi assicuro che forse, d’ora in poi, prima di buttare qualcosa in strada, ci penserà due volte.

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Retake Roma: il murale a completamento dell’opera [Foto di La Mia Ostia]