Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, il parco archeologico più grande d’Europa

Sicilia. Pieno inverno. Oltre 20 gradi. In ogni angolo di questa terra, ovunque il mio sguardo possa posarsi i colori sono più vividi di una scatola di Caran d’Ache. Mi chiedo come ho fatto a vivere per 26 anni senza mettere piede in questa terra magica. Il mio viaggio tocca zone meno visitate, borghi silenziosi, riserve naturali e paesaggi dai profumi antichi… vi porto a conoscere il Distretto Turistico Selinuntino.

Tour dei borghi

Il distretto, che comprende le zone di Selinunte Belíce e Sciacca Terme, è composto da 18 comuni. Un territorio variegato, costellato da borghi rustici, perfetto per un turismo rurale di qualità.

Giuliana

Distretto turistico Selinunte_Giuliana
Giuliana [Foto di Roberta Gavioli]
Tipico paese dell’entroterra siciliano, abitato fin dai tempi più remoti. Le strade strette e i panni stesi ad asciugare da un balcone all’altro regalano la sensazione di tornare indietro nel tempo. Costruito sulla cresta di un bastione roccioso e cinto da alte mura, il Castello di Giuliana è un gigante silenzioso che offre uno spettacolo a 360 gradi sulle colline circostanti.

Sambuca

Distretto turistico Selinunte_Sambuca
Sambuca [Foto di Roberta Gavioli]
Viene considerato uno dei borghi più belli d’Italia, soprattutto se avete la mia stessa fortuna di visitarlo al tramonto. La città fu fondata da un emiro arabo nell’830 d.C. che la nominò Sambuca Zabut. Si trova qui anche la sede delle strade del vino, primo itinerario enologico di Sicilia, tre milioni e mezzo di bottiglie prodotte nel solo distretto selinuntino.

Vita

Distretto turistico Selinunte_Vita
Vita [Foto di Roberta Gavioli]
Tra le colline del Trapanese, in una pace agreste, sorge il paese di Vita. È l’unico paese siciliano che ha l’80% del patrimonio immobiliare terremotato, a seguito del forte sisma del 1968. Ha perso la Chiesa Madre ed il palazzo baronale, ma a renderla pittoresca sono i murales, le ricorrenze religiose, il folklore e soprattutto la sua gente. Come la signora Maria, dolcissima anziana di paese che a “80 e tanti anni” tesse tappeti e prepara i “cucciddati”, dolci di pane tipici di San Giuseppe.

Tour naturalistico

Distretto turistico Selinunte_Sentiero Fiume Platani
Sentiero Fiume Platani [Foto di Roberta Gavioli]
Dedicatevi una giornata nella natura selinuntina. Il senso di pace e silenzio, immerso nei colori vivi di una natura dal profumo sempre estivo, vi ritempreranno. Sono due le tappe da non perdere, la Riserva Naturale Orientata Torre Salsa e il sentiero che porta alla Foce del Fiume Platani. La riserva, aperta al pubblico tutto l’anno con accesso libero, si estende tra Siculiana Marina e Eraclea Minoa, uno degli ultimi tratti incontaminati della Sicilia meridionale.

Distretto turistico Selinunte_Foce Platani
Foce del Platani [Foto di Roberta Gavioli]
Per la sua biodiversità è diventata Oasi WWF, si possono infatti trovare qui il ginepro fenicio, il verbasco, il rosmarino selvatico e le “tartarughe Caretta caretta”.

Tour archeologico

Distretto turistico Selinunte_Parco archeologico
Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa [Foto di Roberta Gavioli]
Non lo sa quasi nessuno, ma il Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa è il più grande d’Europa, sede dell’itinerario culturale “La Rotta dei Fenici”. Selinunte, nata grazie alla ricchezza dei commerci con Cartagine, aveva 30mila abitanti liberi e 30mila schiavi. Venne distrutta nel 409 a.C. e dal 250 a.C. la città scompare del tutto con la sua memoria storica. Solo nel 1800 iniziarono gli scavi per riportare alla luce la magia di questa vallata, con più templi di Atene. Ma il 75% della città si trova ancora oggi sotto terra! Un’esperienza unica, da provare al tramonto illuminata dai colori rosati del cielo di Sicilia, con la quiete delle colline profumate che ricordano un vissuto d’altri tempi.
La Sicilia, anche nei suoi angoli meno esplorati, non finisce mai di stupire. Ogni borgo è la promessa di un ritorno.